C’è un padre di famiglia eritreo, scappato da guerra e persecuzioni, che nella casa della cooperativa ‘Domani’ si è “sentito per la prima volta al sicuro”. C’è Fortunato, clochard 56enne che da 15 anni viveva sotto i portici di San Luca, gravemente malato, curato e accompagnato negli ultimi istanti della sua vita con un tetto sopra la testa grazie all’Arca della misericordia. E ci sono le centinaia di persone aiutate dalle Caritas diocesane, famiglie che hanno potuto evitare sfratti imminenti (ben 54), che hanno potuto pagare bollette o mandare il figlio in gita scolastica.
Sono alcuni dei progetti e degli interventi di carità che l’Arcidiocesi di Bologna ha potuto supportare quest’anno grazie ai dividendi Faac assegnati nel 2018: una cifra che ammonta a complessivi 9 milioni di euro al netto di un milione di tasse.
Di 6,5 milioni un milione e mezzo è andato alla Caritas diocesana per il fondo di solidarietà alle parrocchie, un milione e 320mila euro sono andati a interventi per la scuola e un milione è destinato a ‘Insieme per il lavoro’. Sulla distribuzione degli altri 2,7 milioni decide una commissione presieduta dal cardinale Matteo Zuppi, che valuta progetti sul territorio che quest’anno sono 32, tra i quali interventi per i migranti, per i senzatetto, per il reinserimento di chi esce dal carcere. La commissione stanzia fondi anche per le missioni, 19, e per richieste di aiuto anche di altre diocesi.
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proposta: ma se a tutti questi giovani nuovi italiani, tutta salute e crack, cominciassimo a fargli scavare, dei buchi per terra (altresi' chiamate miniere)
tranquilli che il nuovo reggiano e' gia' stato scarcerato ed e' di nuovo libero di girare per la nostra citta' in cerca di Crack. Se […]
Progetto sulla carta ottimo, poi speriamo non si riveli un semplice viale alberato dove i nuovi reggiani possono distribuire ed acquistare stupefacenti H24.... Rimaniamo fiduciosamente in