+Europa: no alle chiusure obbligatorie dei negozi la domenica

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+Europa di Parma interviene sulla proposta del governo di vhiudere i negozi la domenica: “Una delle bandiere del governo penta-legato, cioè la proposta di legge per chiudere i negozi la domenica, si è arenata in commissione attività produttive poiché troppo differente dalle idee iniziali, conseguentemente si dovrà ricominciare da capo le consultazioni con le associazioni di categoria.

Dobbiamo quindi ringraziare l’incapacità di della maggioranza 5 stelle e lega se è stato bloccato, per ora, l’ennesimo tentativo di legge contro la libera impresa di questo governo dopo i provvedimenti invasivi e dannosi del decreto “dignità”, la nazionalizzazione di Alitalia (dopo quella minacciata e fortunatamente mai realizzata di Autostrade per l’Italia), la manovra improntata ad una spesa pubblica assistenzialista, il tentativo di comprare con soldi pubblici latte sardo per calmierare i prezzi.

Lo scontro per governo e opposizione sembra concentrato nell’ideazione di una ridda confusionaria di eccezioni e deroghe all’ipotesi di revoca della liberalizzazione degli orari, tra una strizzata d’occhio alla Chiesa Cattolica e la sollecitazione per l’effetto nostalgia delle domeniche dell’infanzia.

Si finge di ignorare il compiuto cambiamento delle abitudini d’acquisto dei consumatori, ma la vera omissione è tutta per la radice del problema sollevato da sindacati e associazioni di settore per una volta uniti: la tutela dei diritti dei lavoratori, una regolamentazione degli straordinari di piccola e grande distribuzione, la possibilità di introdurre una in favore del lavoro dipendente, l’adeguamento dei salari, l’ampliamento dei servizi alle famiglie.

Inoltre, al fine di salvaguardare il commercio al dettaglio dei centri storici, non sono da sottovalutare i benefici che si ricaverebbero se si investisse in una maggiore diffusione della cultura di impresa tra i piccoli negozianti, aiutandoli ad acquisire quegli strumenti e competenze oggi essenziali per reggere la competizione.

Servirebbe una visione per una riforma del lavoro, ciò che il nostro ministro del lavoro Di Maio non è in grado di concepire, per incompetenza o perché impegnato in giro per l’Europa a provocare incidenti diplomatici”.



C'è 1 Commento

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  1. Antitaliano

    Fate una bella cosa e date il buon esempio: andate voi a lavorare di domenica, poi vediamo se vi divertite.


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