Approda giovedì 9 dicembre, nella seduta congiunta della Commissione parità e con la Commissione Statuto e Regolamento dell’Assemblea regionale, la risoluzione di Federico Amico (ER Coraggiosa), firmata anche dalle colleghe Mori (PD), Piccinini (M5S) e Zamboni (Europa Verde), per impegnare la Giunta ad attivarsi affinché le aziende di trasporto pubblico locale di tutta la regione consentano alle persone transgender di indicare sul proprio abbonamento il proprio nome di elezione e non quello anagrafico. Un modo per proteggere chi sta compiendo un percorso che incontra già mille ostacoli che secondo Amico occorre attivare “coinvolgendo le associazioni che partecipano all’Osservatorio regionale sulle discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere”.
La proposta del consigliere di Coraggiosa arriva in seguito al caso di una ragazza ravennate di quindici anni che risultava ancora di genere maschile per questioni burocratiche e che per oltre un anno ha preferito acquistare i biglietti di corsa semplice per il tragitto casa-scuola in quanto l’abbonamento avrebbe richiesto il suo nome anagrafico, ancora non rettificato.
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