Emilia da lunedì è in zona arancione. Incontro con le Regioni

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In videoconferenza la riunione convocata dal premier Giuseppe Conte con i capi delegazione di maggioranza sul nuovo Dpcm. Presente anche il ministro Francesco Boccia e il sottosegretario, Riccardo Fraccaro. Il vertice serve per mettere a punto le strategie in vista del nuovo Dpcm per il contrasto al Covid-19 e dell’incontro con le Regioni di domani.

Torna l’Italia a colori Sarà per lo più gialla, ma con cinque regioni in fascia arancione: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Calabria e Sicilia. Per questo regioni dall’11 gennaio e per tutti in questo fine settimana arancione – le limitazioni sono quelle che ormai conosciamo: vietato spostarsi fuori dal proprio comune tranne che per “comprovate esigenze” da indicare nell’autocertificazione. Aperti i negozi bar e ristoranti comprese le pasticcerie e le gelaterie solo per l’asporto; centri commerciali chiusi nei festivi e nei prefestivi. Chiuse palestre, piscine e centri sportivi ma è consentito fare attività motoria all’aperto nel proprio comune. Arriverà venerdì prossimo, 15 gennaio il nuovo Dpcm con le misure anti pandemiche: è prevista la conferma delle attuali misure mentre si stanno valutando nuove restrizioni, anche se al momento non sembrerebbero essere già state definite le nuove misure.

E intanto il ministro per gli Affari Regionali, Boccia ha convocato per lunedì mattina una riunione con Regioni, Anci e Upi con all’ordine del giorno le misure per il nuovo Dpcm. All’incontro, in programma alle 10.30, parteciperà in video conferenza anche il ministro della Salute Roberto Speranza. Secondo quanto si apprende da fonti dell’esecutivo, in testo del nuovo Dpcm conterrà non solo lo stop tra regioni (il cosiddetto indice di rischio ‘giallo rafforzato) e l’abbassamento della soglia dell’Rt per determinare il posizionamento nelle fasce, ma anche la rivalutazione dell’incidenza settimanale dei casi. L’ipotesi ora al vaglio delle regioni, che sarà poi discussa in un incontro con il governo, prevede che in caso di incidenza superiore a 250 ogni 100mila abitanti scatti la zona rossa. La valutazione avanzata dall’Istituto superiore di Sanità è stata condivisa anche dal Cts e ora, filtra, è al vaglio delle Regioni. Proprio su questo potrebbe infatti vertere l’incontro tra l’esecutivo e i governatori che si dovrebbe tenere a inizio settimana. La nuova indicazione, in base al monitoraggio di questa settimana, si rileva, avrebbe infatti portato il Veneto automaticamente in zona rossa avendo, secondo i dati di ieri, un’incidenza a sette giorni di 454,31 casi per 100mila abitanti. Il governo sta anche valutando la proroga dello stato di emergenza in scadenza a fine gennaio. Non sarebbe ancora tuttavia definita, secondo quanto apprende l’Ansa, la durata della nuova proroga.