È morto Ermete Fiaccadori, presidente dell’Anpi di Reggio: aveva 80 anni

Ermete Fiaccadori Anpi Reggio Emilia – CoRE

Nella mattinata di giovedì 27 novembre è morto, all’età di 80 anni, Ermete Fiaccadori. Era presidente dell’Anpi (Associazione nazionale dei partigiani d’Italia) di Reggio dal 2016: è stato il primo presidente non “strettamente partigiano” dell’associazione (nel senso che non combatté in prima persona – per motivi anagrafici – nella Resistenza) e fu nominato anche tra i presidenti onorari dell’Anpi nazionale.

Nella sua vita, però, Fiaccadori è stato anche tante altre cose: assessore comunale a Reggio nelle giunte dei sindaci Benassi e Bonazzi, anima del movimento cooperativo emiliano nel settore agricolo e del consumo; ebbe ruoli di responsabilità nell’Ulivo e fu dirigente del Partito Democratico locale. All’inizio degli anni Novanta guidò la Reggiana calcio nella sua storica cavalcata verso la prima promozione in serie A; fu poi anche presidente di Telereggio.

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“Un compagno, un amico, un testimone, un uomo che ha con passione incarnato i valori per cui la nostra associazione è nata ed esiste, condividendo con noi la passione per la memoria, la giustizia e la libertà”, lo ha ricordato l’Anpi di Reggio: “In questo tristissimo momento vogliamo ricordare la sua figura nello sviluppo di un’intera vita dedicata alla passione civile e all’interesse comune”.

“Nel corso dei nove anni della sua responsabilità, l’Anpi ha affrontato fasi complesse e di trasformazione nella vita internazionale, nazionale e locale. Mentre veniva gradualmente a meno il contributo prezioso dei partigiani ancora attivi, l’Anpi ha condotto avanti, declinandoli nel presente, i valori della Resistenza e della Costituzione: ha affrontato le battaglie dei referendum costituzionali, ha espresso il suo impegno per la pace in un mondo che sempre più mostra pericolose spinte belliciste, oltre a mantenere fermo, sia a livello provinciale che nelle attività delle sezioni, il proprio impegno per la trasmissione della memoria in primo luogo verso la scuola e le giovani generazioni”.

“In occasione di recenti rigurgiti neofascisti, l’Anpi è stata il punto di riferimento della rete delle istituzioni e associazioni antifasciste, che hanno saputo dare vita a una mobilitazione di massa. Come presidente, non partigiano, ha custodito con coraggio la memoria della Resistenza, non come un capitolo del passato ma come una lezione viva per il presente. Ciao Ermete e grazie per aver con noi difeso ogni giorno i valori di libertà e democrazia e il lascito della Resistenza. Abbracciando Annusca, Tania, Marco e tutti i famigliari, li ringraziamo per averlo sostenuto e assecondato nel mantenere attivo il suo impegno verso l’Anpi fino all’ultimo giorno”.

Lo ricorda così, invece, il sindaco di Reggio Marco Massari: “La scomparsa di Ermete Fiaccadori lascia un grande vuoto nella nostra comunità. Reggio perde un uomo che ha intrecciato la sua vita con quella della città in ogni stagione della sua storia recente. Un uomo, per me un amico, che ha rappresentato fino alla fine dei suoi giorni un pezzo di storia della nostra comunità, custode di quei valori che l’hanno resa unica, quali la partecipazione, la passione democratica, la libertà e l’uguaglianza tra tutti i cittadini”.

“È stato un protagonista autorevole della vita civile e politica reggiana. La sua lunga militanza democratica, il suo impegno in prima persona nei momenti più delicati della nostra storia, la sua presenza attiva in tante realtà associative hanno contribuito a formare il tessuto antifascista e partecipativo di cui la nostra città è orgogliosa. Come presidente dell’Anpi ha incarnato con forza e lucidità la responsabilità della memoria: la memoria della Resistenza come impegno, come testimonianza, come sguardo rivolto al futuro. Con determinazione, ha portato l’associazione a dialogare con le nuove generazioni, ricordando ogni giorno quanto la libertà sia un bene fragile, da custodire insieme”.

“Porterò con me – ha detto Massari – il ricordo della grande mobilitazione antifascista organizzata insieme il 30 marzo scorso in risposta a quella della sedicente ‘Rete dei patrioti’. Ermete, pur già provato dalla malattia, ne è stato primo artefice: senza risparmiarsi un secondo, ha coinvolto in pochi giorni migliaia di persone ed è intervenuto dal palco, con la consueta lucidità. […] Indimenticabili le tante feste di Liberazione trascorse insieme tra Reggio e Casa Cervi. Orazioni mai banali, le sue, durante le quali non risparmiava messaggi politici attualissimi. […] Sul piano personale, per me Ermete è stato soprattutto un amico: un compagno di discussioni politiche vivaci, sempre sincere. Con lui il confronto non era mai scontro, ma ricerca condivisa, desiderio autentico di capire e migliorare il mondo intorno a noi. Conservo il valore di quelle conversazioni, la fermezza dei suoi principi, il rigore morale con cui accompagnava ogni sua riflessione”.

A nome dell’amministrazione comunale e dell’intera comunità reggiana, ha concluso Massari, “esprimo il più sentito cordoglio alla famiglia, agli amici, all’Anpi e a tutte le persone che gli hanno voluto bene. La nostra città lo ricorderà con rispetto, affetto e riconoscenza. Grazie Ermete, sono sicuro che il tuo esempio saprà animare le tante persone a cui ha trasmesso l’amore per i valori democratici e per la nostra città”.

“Con grande tristezza apprendo della morte di Ermete Fiaccadori”, ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi: “Ermete è stato un esempio per tanti di noi che si sono avvicinati da ragazzi alla politica: incarnando davvero lo spirito reggiano, ha dedicato la vita intera al bene comune, a questioni da risolvere nella comunità, si è fatto carico di varie attività che riguardano la vita dei reggiani – da amministratore pubblico a presidente della ‘sua’ amata Reggiana – fino agli ultimi anni di impegno civile per la storia e la memoria come presidente dell’Anpi provinciale”.

“Ermete c’era sempre e con lui i suoi principi, ispirati dalla famiglia partigiana e portati avanti negli anni con convinzione e passione. In questi ultimi tempi il suo principale obiettivo è stato proprio quello di tenere acceso il lume della memoria nelle giovani generazioni, consapevole della necessità di trasmettere al meglio la testimonianza di una Storia che ha ancora tanto da dire e intrecciare coi valori democratici del nostro Paese. A lui va un ringraziamento enorme, proprio per essere stato sempre in prima linea, impegnato, per essersi schierato con coerenza e umanità in difesa dei più deboli. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia Fiaccadori”.



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