Sono due i progetti d’impresa reggiani premiati da Confcooperative Terre d’Emilia (con il massimo dei punteggi) per “Cooperare per innovare”, l’iniziativa realizzata nell’ambito della nuova piattaforma di promozione associativa della centrale cooperativa emiliana.
I premi (30.000 euro di voucher, di cui 12.000 assegnati proprio ai due progetti reggiani) sono destinati a coprire spese di costituzione, servizi contabili e del lavoro, attività di mentoring e tutoraggio per lo sviluppo d’impresa.
A salire sul podio sono state le socie della cooperativa Artede di Correggio e i cittadini reggiani artefici del progetto “Cavolo Equo”.
Artede è una cooperativa di lavoro tutta al femminile costituita da Elena Margini, Maria Dana Fudulache ed Elisabetta Amoresano. È nata a Correggio da un’operazione di workers buyout che ha consentito alle tre ex dipendenti di un’azienda di bomboniere, oggettistica artigianale e arte da regalo di assicurare continuità produttiva. La cooperativa realizza creazioni su misura con materiali di pregio.
Il progetto, come si legge nella motivazione del premio, “genera un forte impatto sociale ed economico: tutela il lavoro delle socie, valorizza il made in Italy artigianale e si sviluppa in modo sostenibile”.
Il “Cavolo Equo”, invece, è un progetto di cooperativa di consumo sostenuto da una novantina di cittadini reggiani, intenzionati a creare in città un emporio di comunità ispirato alle food coop internazionali, basato su sostenibilità, mutualità e partecipazione attiva. Offrirà prodotti biologici, locali, sfusi ed equosolidali, insieme a servizi culturali, formativi e aggregativi per promuovere consumo consapevole e cittadinanza attiva.

La call “Cooperare per innovare” di Confcooperative Terre d’Emilia, partita lo scorso gennaio, era rivolta a gruppi attivi nei settori culturali, creativi, della sostenibilità, dell’innovazione sociale e tecnologica interessati a costituire un’impresa collaborativa.
Sono aree, ha spiegato il presidente di Confcooperative Terre d’Emilia Matteo Caramaschi, “che in nuove opportunità di aggregazione imprenditoriale possono valorizzare le individualità, le attitudini e le specializzazioni, rafforzando così la relazione con il mercato. I progetti reggiani premiati si connotano proprio per i valori aggregativi e solidaristici che li hanno generati, inserendosi a pieno titolo (anche alla luce del nascente Piano nazionale ad essa dedicato) in quel filone dell’economia sociale che assegna un ruolo centrale alla cooperazione e parla di equità, inclusione al lavoro, legame con il territorio e sviluppo sostenibile”.







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