Ducato Estense. Approvato progetto di riqualificazione del Parco del Mauriziano

mauri_home1

Dopo l’approvazione del progetto esecutivo per il restauro, il recupero funzionale e la valorizzazione del Palazzo della Reggia di Rivalta, nell’ambito del più ampio Progetto nazionale Ducato Estense la giunta comunale ha dato il via libera a un altro ‘esecutivo’, quello per la riqualificazione della Villa e del Parco del Mauriziano, dimora di origine quattrocentesca della influente famiglia reggiana dei Malaguzzi cui apparteneva Daria, madre di Ludovico Ariosto. L’Ariosto – nato a Reggio Emilia nel 1474, poeta della Corte ferrarese nel periodo del suo massimo splendore e incaricato di diverse mansioni connesse al governo degli Stati di Casa d’Este – visse al Mauriziano la sua infanzia, poi periodi della giovinezza e della maturità, dedicando a quel luogo celebri versi della sua IV Satira.

 

“Il complesso monumentale del Mauriziano si inserisce a pieno titolo fra i beni culturali oggetto del Progetto nazionale Ducato Estense, attraverso il quale il ministero per i Beni e le Attività culturali ed il Turismo (Mibact) finanzia un investimento complessivo di 14,5 milioni di euro per gli interventi realizzati dal Comune a Reggio Emilia, di cui 700.000 euro per l’antica Casa dell’Ariosto – dice il sindaco Luca Vecchi – La riqualificazione del Mauriziano gioverà sia alla conservazione sia al rilancio di questo bene di valore storico nazionale, facendone un luogo di attrattività per il turismo culturale e di sviluppo delle attività creative, culturali, educative e ricreative che da sempre vi si realizzano, grazie allo slancio e allo spirito di appartenenza di associazioni, volontari e operatori culturali. Il Progetto Ducato Estense sta portando nuove energie culturali, sociali ed economiche a Reggio Emilia: attraverso la riqualificazione di beni culturali e naturali di grande importanza, presenti nel centro storico e in alcune delle Ville a corona della città, esso valorizza la nostra città, rendendola più interessante nel contesto nazionale e conferendole una maggiore qualità urbana e di vita, in particolare nei quartieri in cui questi beni culturali si trovano”.

Le azioni riguardano interventi sugli affreschi dei Camerini abitati del poeta, di manutenzione straordinaria e riqualificazione del verde esistente nel Parco caratterizzato da alberature secolari, lavori di restauro scientifico e conservativo sull’Arco monumentale di ingresso posto sulla Via Emilia e opere di messa in sicurezza di un edificio adiacente, noto come ‘ex tintoria’.

All’approvazione del progetto esecutivo seguirà, in primavera, l’affidamento dei lavori la cui conclusione è prevista per la primavera dell’anno successivo.

Luogo nevralgico della memoria e apprezzata sede di incontri culturali e ricreativi, il complesso del Mauriziano è destinato a riaffermare il proprio ruolo nella vita cittadina e a divenire parimenti, secondo gli obiettivi del Progetto nazionale, polo di attrattività per un turismo che ricerca arte, storia e bellezza.

La ‘ritrovata presenza’ del rinascimentale Mauriziano sarà perciò sinergica agli altri Luoghi estensi recuperati e valorizzati a Reggio Emilia e appartenenti ad epoche diverse della signoria d’Este: la Passeggiata settecentesca, la Reggia e il Parco di Rivalta. Si tratta dei beni culturali, e dei relativi progetti a loro dedicati, proposti dall’Amministrazione comunale in occasione della partecipazione al bando ministeriale. Proposte accolte dal Mibact, che ha stabilito un finanziamento complessivo di 14,5 milioni di euro, avviando così la realizzazione di un Progetto, che coinvolge altresì le città estensi di Ferrara e Modena e i territori della Garfagnana ed è destinato a far riscoprire e a trasformare – nel rispetto della peculiarità storica e nell’attenzione alle vocazioni contemporanee – spazi cittadini di evidente valenza nazionale.


AZIONI RECENTI – In anni recenti la Casa dell’Ariosto è stata oggetto di interventi di manutenzione straordinaria che hanno permesso l’adeguamento dell’impianto antincendio e la rimozione delle barriere architettoniche. Nel 2017, inoltre, è stato realizzato un primo intervento sui dipinti murali che ornano le tre sale di dimensioni contenute e dall’atmosfera intima, appunto di Camerini dell’Ariosto, con volta a vela e capitelli pensili, poste al piano rialzato dell’edificio. Questo primo lotto di lavori, finanziato per un importo di circa 10.000 euro ricevuti dal Comune quale donazione dall’associazione Via dei due Gobbi, ha consentito, con un intervento di ‘fissaggio’, la messa in sicurezza degli affreschi che presentavano distacchi di pellicola pittorica, depositi di sporco superficiale e alcune macchie d’umidità.

Adiacente alla Villa del Mauriziano è il cosiddetto palazzo Vecchio, già oggetto di un complessivo progetto di restauro: le opere realizzate hanno operato una sostanziale scelta conservativa nei confronti della distribuzione preesistente, unita alla volontà di recuperare le testimonianze superstiti dell’edificio antico, in particolare le decorazioni murarie che sono state restaurate.


NUOVE AZIONI – Il progetto appena approvato per il Mauriziano riveste un’importante valenza strategica, dalla scala di quartiere a quella cittadina a quella di cosiddetta Area vasta. Il progetto è infatti finalizzato alla rifunzionalizzazione e al rilancio del complesso monumentale per creare in questo spazio una nuova centralità per la città e il territorio, realizzando un luogo di incontro e contaminazione tra antiche e nuove vocazioni.

Gli interventi non si limiteranno pertanto alle pur necessarie manutenzione, accessibilità e piena fruibilità degli spazi, ma anche all’insediamento di nuove funzioni e alla ricerca di sinergie con altre realtà culturali e sociali.

L’Arco monumentale, da cui parte il viale di accesso alla Villa, sarà oggetto di un intervento di restauro conservativo finalizzato a ripristinarne lo stato di più alta ‘espressività estetica’, risalente agli anni Trenta del secolo scorso. Alla sua origine era infatti visibile l’orditura in mattoni faccia-vista che ora verrà ripristinata tramite rimozione di strati materici e intonaci impropri. Sull’edificio verrà inoltre rifatta la copertura e verranno restaurate le anfore ornamentali in pietra contenute nelle nicchie e le lapidi marmoree presenti nella parte alta dell’Arco, in cui è riportata la scritta Mauriziano.

L’intervento sulla Villa del Mauriziano prevede il restauro scientifico degli apparati decorativi dei cosiddetti tre camerini – Camerino dell’Ariosto, Camerino dei Poeti, Stanza degli Orazi – attribuiti alla scuola di Nicolò dell’Abate e già oggetto nel 2017 di opere di messa in sicurezza volte a fissare temporaneamente la pellicola pittorica da pericolose perdite.

Il progetto di riqualificazione del Parco ne ripristina i connotati più salienti, recupera le caratteristiche paesaggistiche del luogo sulla base delle illustrazioni storiche, che indicano con precisione le essenze presenti e le dotazioni del parco, e pone i presupposti per un suo ulteriore sviluppo culturale.

Saranno quindi ripristinati i labirinti di siepe rinascimentali e l’antica peschiera per spettacoli ed eventi all’aperto, verranno colmate con nuovi alberi le fallanze apertesi nel tempo lungo i filari – compresi quelli del viale di accesso lungo 250 metri – mentre il verde esistente sarà sistemato con potature di conformazione degli alberi, delle siepi e delle quinte arbustive, e dotato di impianti di irrigazione e di illuminazione che valorizzi lo spazio nel suo complesso.

Sono presenti nel parco 249 alberi, alla fine degli interventi saranno 287, cioè 38 in più di oggi.

Gli alberi nuovi saranno in totale 54, di cui 38 di nuovo impianto (29 pioppi, 5 aceri, 3 prunus e 1 platano) e 16 tra pioppi cipressini e aceri, in sostituzione di esemplari esistenti che presentano gravi condizioni di stabilità.

CARATTERISTICHE DEL LUOGO E CENNI STORICI – Ancora oggi si accede al complesso monumentale attraverso il cinquecentesco Arco trionfale in cotto, eretto secondo la tradizione da Orazio Malaguzzi, morto nel 1583, a cui si attribuiscono il restauro e l’arricchimento dell’intero complesso.

Le aree afferenti all’edificio si caratterizzano per uno stile più composto, formale, mentre la sistemazione dell’area, un tempo agricola, è oggi a parco-campagna, con la presenza di un prato stabile, filari e alberi da frutto. L’assetto riprende le matrici formali del paesaggio agricolo emiliano, riproponendo anche alcuni filari della storica sistemazione “a piantata”, particolare modalità di conduzione agricola, che si ipotizza già presente nel Medioevo e si basa sulla suddivisione del terreno in appezzamenti lunghi e stretti (larghezza 6-7 metri) coltivati a legumi e foraggi e delimitati da filari di alberi maritati alla vite, che arrampicava fin sulla chioma. Tra il corso del torrente Rodano e quello dell’Ariolo si sviluppa una zona caratterizzata da vegetazione ripariale tipica del sistema delle acque, organizzata come un bosco spontaneo.

Nonostante le significative ristrutturazioni del Sei-Settecento, la Villa mantiene l’impianto volumetrico cinquecentesco, tipica della villa rinascimentale emiliana. Si caratterizza infatti per la pianta a base quadrangolare con un salone centrale passante sul quale si fonda l’asse di simmetria dell’edificio attorno a cui si articolano i vani laterali. Sull’ingresso principale è posto, nel 1880, un busto dell’Ariosto opera dello scultore reggiano Ilario Bedotti. A levante un piano rialzato conserva ancora tre ambienti voltati a vela con capitelli pensili (secondo moduli stilistici di matrice ferrarese riferibili al XV e XVI Secolo), che tradizionalmente vengono definite Stanze ariostesche o Camerini dell’Ariosto, di piccole dimensioni ma che rispondono alle più raffinate concezioni dell’architettura civile del Rinascimento. La decorazione pittorica di questi ambienti, databile dopo il 1567, risente dell’influenza di Nicolò dell’Abate.

Gli affreschi del Salone centrale e della Sala grande di sinistra sono riferiti alle ristrutturazioni effettuate da Prospero Malaguzzi dopo il 1742 e rappresentano con tono celebrativo le vicende salienti della sua vita e di quella dei suoi più illustri congiunti.
La Villa rimane di proprietà della famiglia Malaguzzi fino al 1863, quando viene acquistata dal Comune di Reggio Emilia.