Doppio appuntamento di musica nel weekend del Festival Aperto

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Nell’atmosfera suggestiva del palcoscenico del Teatro Valli, che accoglie contemporaneamente sia gli artisti, sia gli spettatori, sabato 19 ottobre (ore 18.00), il festival Aperto propone un altro appuntamento del ciclo “Sol # – Suoni nello spazio”.
K&K Elektro Gesängen, ovvero i canti elettronici di Karlheinz (Stockhausen) e Kathinka (Pasveer), con Laura Faoro flauto, Massimiliano Viel ribbon controller, elettronica dal vivo,con la regì del suono curata da Tempo Reale.

Spiral prende il volo a partire dai suoni generati dai  segnali radio a onde corte per sviluppare un’invenzione di carattere improvvisativo o, come diceva Stockhausen, intuitivo. Questa versione è stata appositamente realizzata per dispositivi elettronici  dal vivo da Massimiliano Viel, compositore e a suo tempo collaboratore di fiducia di Karlheinz Stockhausen.

Kathinkas Gesang als Luzifers Requiem è la seconda scena dell’opera Samstag (Sabato) dal ciclo Licht (Luce), il cui protagonista è la flautista- gatta Kathinka, che suona il flauto e agisce con la voce e i gesti.  Nella versione elettronica (qui combinata con quella scenica i sei canali audio rappresentano i sensi (vista, udito, tatto, olfatto, gusto e pensiero) attorno ai quali viene inscenato un rituale musicale, organizzato in 24 ‘esercizi’ condotti in rapporto a due grandi mandala in scena.
Laura Faoro ha preparato tutti gli aspetti musicali e teatrali insieme a Kathinka Pasveer – dedicataria e prima interprete del brano – un lavoro che le valso lo Stockhausen Prize di Kürten consegnato lo scorso agosto per la prima volta a una flautista italiana.

Palcoscenico del Teatro Valli
sabato 19 ottobre 2019, ore 18.00
K&K Elektro Gesängen
Laura Faoro – Massimiliano Viel
Laura Faoro flauto
Massimiliano Viel ribbon controller, elettronica dal vivo
Tempo Reale regìa del suono (Francesco Canavese)
produzione Fondazione I Teatri / Festival Aperto – in collaborazione con SaMPL–Sound and Music Processing Lab del Conservatorio di Musica ‘C. Pollini’ di Padova

Karlheinz Stockhausen, Spiral per solista e radio a onde corte (1968)
Karlheinz Stockhausen, Kathinkas Gesang per flauto ed elettronica (1983).

Trilogy in Two. Un’opera mosaico in due tempi che fonde musica, performance e video, protagonista un’artista dalla vocalità straordinaria come Helga Davis, accompagnata dal raffinato virtuosismo dello Schallfeld Ensemble, diretto da Sara Caneva. Si presenta così il nuovo spettacolo di Andrea Liberovici Trilogy in Two, coprodotto da Teatro Nazionale di Genova e Fondazione I Teatri Reggio Emilia, in scena in prima nazionale a Reggio Emilia all’interno del Festival Aperto (19 e 20 ottobre), successivamente a Genova (22-30 ottobre) e a Romaeuropa (6 novembre).

Trilogy in two ha una storia che parte da lontano. Nel 2008 Andrea Liberovici, compositore e autore da sempre impegnato in una ricerca che incrocia il teatro con la musica e le arti visive, esplora la figura del Faust attraverso una serie di pillole video prodotte per Rai 3 e inizia a pensare alla possibilità di trasformare quel primo embrione in uno spettacolo, con protagonista Helga Davis, artista interdisciplinare statunitense, interprete di lavori di Robert Wilson e Peter Greenaway. Dopo diverse tappe intermedie e spettacoli su personaggi analoghi, da Mefistofele a Frankenstein, nel 2016 debutta alla Philharmonie di Parigi Faust’s Box, finalmente interpretato dalla Davis, che nello stesso anno è protagonista del celebre riallestimento di Einstein on the Beach di Robert Wilson e Philip Glass, e da Ars Nova Ensemble.

Amplificate e rielaborate, le suggestioni di quello spettacolo costituiscono oggi il primo nucleo di Trilogy in Two, dove Andrea Liberovici declina l’idea di bellezza attraverso tre archetipi della cosiddetta identità europea: Faust, simbolo dell’uomo moderno e della sete di sapere; Florence Nightingale, fondatrice dell’assistenza infermieristica, esempio fulgente di solidarietà; Venezia, splendida città di mosaici che nasce dall’acqua e dal fango. La scena è dominata da un grande specchio, sorgente di immagini e passaggio tra dimensioni diverse, realtà e illusione. A condurci in questo viaggio immaginifico c’è ancora Helga Davis con la sua voce dall’estensione portentosa e i giovani e cosmopoliti musicisti dello Schallfeld Ensemble, che già ha conquistato le lodi di pubblico e critica.

“Immagino i miei lavori costruiti per tasselli (musicali, visivi, poetici) che vanno a comporre un macro-disegno che si svela a poco a poco” afferma Andrea Liberovici. “D’altra parte anche l’Europa ha un’identità a mosaico, dove convivono da sempre la capitalistica brama di possesso di Faust, l’umanesimo insito nell’impegno della Nightingale – contraltare a vecchi e nuovi razzismi- e architetture dell’ascolto, di sé stessi e degli altri, come Venezia”.

ANDREA LIBEROVICI (1962). Figlio del compositore Sergio Liberovici e di Margot Galante Garrone, cantante e fondatrice del “Gran teatrino la fede delle femmine”, Andrea Liberovici cresce a Venezia con la madre e con il musicologo Giovanni Morelli. Fin da giovanissimo inizia a studiare composizione, violino e viola nei conservatori di Venezia e Torino, e canto con Cathy Berberian. Dopo un esordio rock (seppur con un approccio sperimentale), con due dischi di buon successo pubblicati ancora adolescente alla fine degli anni ‘70, a vent’anni abbandona quel mondo e continua a studiare composizione ma questa volta con una modalità del tutto particolare, ovvero attraverso il teatro: “Il teatro è l’unica disciplina artistica che per esistere ha bisogno di guardare negli occhi almeno un’altra persona. L’approccio teatrale è un’ottima medicina per un compositore. Ti obbliga ad alzare lo sguardo dal tuo ombelico e a chiarirti cosa vuoi dire e a chi… anche perché se non hai nulla da dire, ho idea che nessun genere musicale ti proteggerà“. Così nel 1996 grazie al cruciale e fortunato incontro con Edoardo Sanguineti, fonda insieme al poeta e drammaturgo il “teatro del suono”, esplorando le relazioni tra musica, poesia, scena e tecnologie per l’elaborazione del suono e dell’immagine. Per la peculiarità della sua ricerca multidisciplinare Liberovici è stato definito dal musicologo canadese Jean-Jacques Nattiez come un “compositore del suo tempo”. Oltre all’Italia i suoi lavori sono stati eseguiti prevalentemente a New York, Montreal e Parigi, dove ha vissuto.
liberovici.it

HELGA DAVIS – Artista e performer interdisciplinare newyorkese, collabora con compositori e coreografi. Si è esibita sui più prestigiosi palcoscenici internazionali e nel 2016 è stata l’interprete principale dell’opera di Robert Wilson e Philip Glass Einstein on the Beach. Robert Wilson la descrive come un’artista “a tutto tondo, con una forza interiore e una potenza che incantano”. Ha anche recitato in The Temptation of St. Anthony di Wilson, con libretto e musiche di Bernice Johnson Reagon, e The Blue Planet, di Peter Greenaway. I progetti attuali includono Silent Voices con il Brooklyn Youth Chorus con testo di Hilton Als; Jomama Jones Blacklight di Daniel Alexander Jones; Requiem for a Tuesday con il basso baritono Davóne Tines e la ballerina / coreografa Reggie Grey; Yet Unheard, un omaggio a Sandra Bland di Courtney Bryan, basato sul poema di Sharan Strange.
È artista residente al National Sawdust, conduttrice dell’omonimo podcast HELGA su WQXR / New Sounds, ed è visiting curator per le arti dello spettacolo al Museo Isabella Stewart Gardner di Boston. Di recente le è stato assegnato il prestigioso Greenfield Prize in Music.

Schallfeld Ensemble internazionale di musica contemporanea con sede a Graz, conquista l’attenzione di critica e pubblico con il suo virtuosismo e il suo raffinato suono da camera. Le interpretazioni del gruppo mirano a una nuova dimensione dell’ascolto, spesso attraverso progetti appositamente pensati per i luoghi che li ospitano e l’uso innovativo del live electronics. Fondato nel 2013 dall’incontro tra alcuni allievi del Klangforum Wien e alcuni studenti di composizione della Kunstuniversität Graz, l’ensemble è attualmente composto da musicisti di 8 nazionalità e riflette la diversità e i molteplici interessi dei suoi membri. Schallfeld è regolarmente ospite in festival in Austria e all’estero ed è stato selezionato dal Ministero degli affari esteri/culturali come rappresentante del NASOM (New Austrian Sound of Music), un programma progettato per promuovere i giovani artisti austriaci a livello internazionale. L’ensemble è anche coinvolto in attività pedagogiche e progetti teatrali per bambini e adulti.