Angelina Mango, 10 anni dopo una donna trionfa sul palco di Sanremo

Mango Sanremo

Dieci anni dopo la vittoria di Arisa con ‘Controvento’ nel 2014, una donna torna a vincere il Festival di Sanremo. E’ Angelina Mango, 23enne originaria di Lagonegro (Potenza), figlia di Pino, il cantante scomparso proprio nel 2014 , a soli 60 anni, colpito da un infarto mentre stava partecipando a una manifestazione benefica in favore dei bambini della Guinea Bissau al Palaercole di Policoro, in provincia di Matera. Seconda nel 2023  al talent show Amici di Maria De Filippi, la Mango con la canzone “La noia” ha preceduto il rapper napoletano Geolier, fortemente sostenuto dal televoto, ma poco da giornalisti e radio, e meno apprezzato anche dal pubblico dell’Ariston. Al terzo posto Annalisa, quarto Ghali e quinto Irama.

Premio della Critica Mia Martini assegnato alla sorella Loredana Bertè con il brano ‘Pazza’, che dedica la vittoria a Mimì. Il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla va ad Angelina Mango con ‘La noia’, che vince anche il Premio Giancarlo Bigazzi – assegnato dall’Orchestra del Festival – per la migliore composizione musicale. Il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo è stato assegnato a Fiorella Mannoia.

Questa a classifica finale dal sesto al 30esimo posto: 6. Mahmood – 7. Loredana Bertè – 8. Il Volo – 9. Alessandra Amoroso – 10. Alfa – 11. Gazzelle – 12. Il Tre – 13. Diodato – 14. Emma – 15. Fiorella Mannoia – 16. The Kolors – 17. Mr Rain – 18. Santi Ffrancesi – 19. Negramaro – 20. D’Argen D’amico – 21. Ricchi e poveri – 22. BigMama – 23. Rose Villain – 24. Clara – 25. Renga e Nek – 26. Maninni – 27. La Sad – 28. Bunker 44 – 29. Sangiovanni – 30. Fred De Palma.

Al Festival di Sanremo 2024 ed in particolare alla possibile vittoria di Geolier è dedicato il nostro sondaggio: votate!



C'è 1 Commento

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  1. uno che ne ha pieni i coglioni dei notiziari di guerra

    Se non altro Sanremo ha trasmesso le sensazioni di quello che si aspetta la stragrande maggioranza degli Italiani e cioè di far tacere il linguaggio spregevole delle armi e di riaprire al dialogo, alla mediazione e a messaggi di pace e fratellanza tra i popoli.
    Peccato che le istituzioni governative da qualche anno a questa parte siano totalmente sorde a questa tipologia di segnali.


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