Le valutazioni si faranno più accurate con il passare dei giorni, ma rischia di costare cara a Bologna la serata di guerriglia urbana andata in scena già dal pre-partita (e proseguita poi anche dopo la palla a due) in occasione del contestato match di basket di Eurolega tra Virtus Bologna e Maccabi Tel Aviv, disputatosi venerdì 21 novembre al Paladozza di piazza Azzarita, nel cuore del centro storico del capoluogo emiliano.
A fare una prima stima dei danni degli scontri scoppiati durante la manifestazione pro-Palestina, partita da piazza Maggiore e organizzata per protestare contro la presenza in città della squadra di basket israeliana, è stato lo stesso sindaco Matteo Lepore: “La città di Bologna solo per la parte pubblica in questo momento ha conteggiato circa 100.000 euro di danni; in più ci sono i danni alle auto private, che raccoglieremo nelle prossime ore”.
Il sindaco ha anche espresso solidarietà ai cittadini bolognesi, che hanno vissuto “un vero e proprio coprifuoco”, alle forze dell’ordine, “mandate a Bologna in un contesto non facile”, e ai sedici agenti di polizia rimasti feriti, come riferito dalla Questura felsinea.
Lepore non ha risparmiato critiche al ministro dell’interno Matteo Piantedosi, con cui nei giorni precedenti c’era stato un vero e proprio “braccio di ferro” istituzionale a distanza sul far disputare o meno la partita in questione proprio nella data e nel luogo prefissati: il sindaco ha parlato di “scene di guerriglia che si potevano evitare” ma soprattutto di una “gestione dell’ordine pubblico sconsiderata da parte del Ministero degli Interni, che ha sovvertito l’orientamento del Comitato per l’ordine pubblico della città di Bologna, dove il prefetto e il questore hanno dovuto eseguire quello che il ministro Piantedosi ha scelto”.
“Io avevo chiesto di usare la testa e non i muscoli, e questo purtroppo è il risultato”, ha concluso Lepore.







Non ci sono commenti
Partecipa anche tu