Decreto Covid. Dopo Pasqua scuola in presenza fino alla prima media anche in zona rossa

scuola primaria banco mascherine

Gli asili nido, le scuole elementari e le classi della prima media tornano a lezione in presenza anche in zona rossa dopo Pasqua. E’ questa la decisione che la cabina di regia presieduta dal premier Mario Draghi ha preso in vista del nuovo decreto sulle misure anti-Covid. Non si allenteranno, invece, le restrizioni riguardo le fasce di rischio. Fino al 30 aprile non saranno previste zone gialle.

“In alcuni casi sarà possibile effettuare il test” per gli studenti “ma parlare di azione globale mi sembra eccessivo”, ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi. In un altro passaggio a fatto presente il premier: “Il governo intende intervenire. Non va bene che operatori sanitari non vaccinati siano a contatto con malati. La ministra Cartabia sta prendendo un provvedimento a riguardo”.

Invece come cambiano i colori delle regioni prima della stretta di Pasqua lo decide il ministro Speranza con le ordinanze in arrivo dopo il monitoraggio Iss di venerdì 26 marzo, ma non mancano indizi. L’andamento della pandemia sull’intero territorio nazionale lascia intendere che l’Italia possa restare suddivisa in zone rosse e arancioni, senza nessuna apertura a zone gialle o bianche.

Stando ai dati attuali la regione che rischia di diventare rossa da lunedì 29 marzo è la Toscana, dove l’incidenza settimanale è di 250 casi ogni 100.000 abitanti, soglia che fa scattare automaticamente la zona rossa. 7 regioni e una provincia invece dovrebbero restare rosse fino al 12 aprile. Si tratta di Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Emilia Romagna, Trento, Puglia e Campania, a cui da lunedì 29 marzo si potrebbero aggiungere, con ogni probabilità, anche la Valle D’Aosta e la Toscana. Per queste regioni sarà decisivo il monitoraggio di venerdì 9 aprile, con possibile ritorno in arancione da lunedì 12 aprile.