Risolvere la crisi dei bilanci delle Province e assicurare agli enti provinciali stabilità finanziaria e una reale autonomia fiscale: è questa la richiesta avanzata dai presidenti di Provincia italiani, riuniti a Roma nel Comitato direttivo dell’Upi (Unione delle Province d’Italia) presieduto dal presidente Pasquale Gandolfi.
Nell’annualità di bilancio 2025, le sole Province dell’Emilia-Romagna devono restituire allo Stato quasi 115 milioni di euro come “contributo alla finanza pubblica” nazionale, una cifra che per le Province stesse ben rappresenta lo squilibrio finanziario da loro denunciato a più riprese negli ultimi mesi e anni.
A guidare questo “contributo forzoso” è la Provincia di Modena, con quasi 24 milioni di euro, seguita da quella di Reggio, a quota 21,6 milioni. Per quanto riguarda la Provincia di Ravenna, la restituzione netta supera i 15 milioni, trattenuti direttamente sull’imposta Rc Auto, mentre quella della Provincia di Ferrara si attesta a oltre 10,6 milioni; e ancora, in Provincia di Parma si sfiorano gli 11 milioni, quella di Piacenza restituisce a Roma quasi 9 milioni, quella di Rimini 11,3 milioni e quella di Forlì-Cesena 12,3 milioni – per un totale di 114.574.214,04 euro.
È in questo contesto che si inserisce l’appello dell’Upi nazionale, sostenuto con forza anche dalle Province emiliano-romagnole, per una riforma che non sia solo normativa ma soprattutto economica: senza risorse adeguate, ha spiegato l’associazione, nessun ente provinciale può garantire in modo efficiente l’esercizio di funzioni fondamentali per i territori e le comunità locali.
“Occorre sanare con urgenza lo squilibrio strutturale del comparto delle Province, stimato dalla Commissione sui fabbisogni standard del Ministero dell’economia e delle finanze in circa un miliardo di euro”, hanno sottolineano i presidenti delle Province italiane, “e al contempo costruire su basi solide l’autonomia finanziaria delle Province”.
Per Giorgio Zanni, presidente della Provincia di Reggio e di Upi Emilia-Romagna, “dobbiamo uscire dalla logica dell’emergenza e conquistare una riforma strutturale che ridia dignità istituzionale e stabilità finanziaria alle Province. I nostri enti svolgono funzioni fondamentali, dalla manutenzione delle scuole e delle strade alla promozione della parità di genere, fino alla valorizzazione delle aree interne. È ora che lo Stato riconosca questo ruolo anche sotto il profilo delle risorse, a partire dalla prossima legge di bilancio”.
A conclusione dei lavori del comitato direttivo dell’Upi, quest’ultimo ha dato mandato al presidente Gandolfi di chiedere un incontro al ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti in vista della predisposizione, da parte del governo, della prossima legge di bilancio, quella relativa al 2026, “per aprire al più presto – ha spiegato Gandolfi – un confronto preventivo e costruttivo sulla manovra e poter illustrare le proposte delle Province italiane”. Tra queste, figurano la richiesta di prevedere per le Province un tributo sugli imbarchi nei porti e negli aeroporti, per ridurre lo squilibrio finanziario del comparto e assicurare stabilità ai bilanci degli enti provinciali.







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