I carabinieri hanno denunciato alla Procura di Reggio il ragazzo di 22 anni che lo scorso 9 febbraio, intorno alle cinque del mattino, in località Fazzano, a Correggio, mentre era alla guida del suo furgone cassonato ha inseguito e speronato più volte l’auto dell’ex fidanzata, costringendola a fermarsi.
La ragazza ha cercato anche di seminare il veicolo, tentando di nascondersi in una via laterale – risultata tuttavia essere una strada chiusa. Durante la manovra per uscire dalla via e reimmettersi sulla strada principale, è sopraggiunto nuovamente il furgone, che ha colpito di nuovo l’auto bloccandola contro il cancello di un’abitazione.
A quel punto il giovane è sceso dal mezzo, si è avvicinato alla macchina – con due martelli e un coltello di 30 cm – e ha cercato di aprire la portiera anteriore sul lato di guida, dove si trovava l’ex fidanzata; non riuscendo nel suo intento, ha aperto la portiera posteriore e ha aggredito uno dei tre passeggeri, l’attuale compagno della donna, minacciandolo di morte e sferrando colpi alla tibia e alla testa con i due martelli, prima di darsi alla fuga.
La vittima è stata portata al pronto soccorso dell’arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio, dove è stata medicata e dimessa con una prognosi di 40 giorni. Mentre si trovava ancora in ambulanza, ha ricevuto anche una telefonata dal ventiduenne, che lo ha nuovamente minacciato: “Ti ammazzo, ti sparo, questo non è niente”.
La ragazza e gli altri due passeggeri, anche loro aggrediti, hanno riportato lesioni giudicate guaribili dal personale sanitario in 7 giorni.
In seguito alle denunce presentate dalle vittime dell’aggressione, il ventiduenne, residente in un comune della Bassa reggiana, dovrà ora rispondere dei reati di tentato omicidio, atti persecutori, danneggiamento, porto di armi o oggetti atti a offendere e lesioni personali. La Procura reggiana, alla luce di quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dell’indagato, che è stato quindi rintracciato e arrestato.







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