Donini: 26mln per aumentare gli intensivi

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“L’Emilia-Romagna diventa hub nazionale per la terapia intensiva, nasce, con un investimento di 26 milioni, il Covid intensive care: nuovi reparti, per 146 posti letto, nelle strutture ospedaliere di Parma (ospedale Maggiore), Bologna (ospedale Maggiore e policlinico Sant’Orsola), Modena (policlinico e ospedale di Baggiovara) e Rimini (ospedale Infermi). Vanno poi considerati i 45 posti letto di terapia intensiva creati nella provincia di Piacenza durante la crisi”. Così l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, ha illustrato in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Ottavia Soncini, il progetto “Covid intensive care”.

“Con questo investimento raggiungiamo un livello di adeguatezza ottimale (come da obiettivi ministeriali), anche se il nostro sistema sanitario, compresa la fase dell’emergenza, non è mai andato in crisi”, ha poi sottolineato l’assessore, che ha parlato della riorganizzazione logistica delle strutture ospedaliere della regione, con particolare riferimento al Sant’Orsola di Bologna (che sta già predisponendo un piano) e del potenziamento della rete territoriale (con nuove progettualità) con il coinvolgimento anche delle strutture private accreditate.

Per Marco Lisei di Fratelli d’Italia “non è il sistema ad avere retto ma tutte quelle persone, i tanti operatori sanitari, che si sono sacrificati nella fase dell’emergenza”. Il consigliere ha poi parlato di “decine di migliaia di segnalazioni da parte di persone ancora in attesa di fare un esame o una visita”. Lisei ha quindi definito “allarmante il taglio dei posti letto e dei servizi nelle strutture bolognesi”. Anche per Daniele Marchetti (Lega) “la situazione bolognese è particolarmente allarmante”. Risultano, ha rimarcato, “già tagliati, nella fase dell’emergenza, 400 posti letto, che vanno a sommarsi agli 815 dell’ultimo quinquennio”. Valentina Stragliati (Lega) è invece intervenuta sul nuovo progetto “Covid intensive care”: “fra Piacenza, Parma e Reggio Emilia, le aree più colpite, sono previsti solo 14 nuovi posti di terapia intensiva”. Per Massimiliano Pompignoli, sempre della Lega, “manca la programmazione territoriale e nel progetto non sono incluse diverse province romagnole ma ci si concentra solo su Rimini”. Per Simone Pelloni (Lega) “va anche affrontato il tema della qualità dei servizi sanitari, visto che ancora oggi molti sono sospesi”.

Per Francesca Maletti (Partito democratico), al contrario, “non verranno cancellati posti letto, l’assessore ha parlato solo di trasferimenti transitori, per soddisfare quelli che sono i nuovi bisogni del sistema sanitario”. Igor Taruffi (Emilia-Romagna Coraggiosa) ha chiesto di dare la precedenza a due priorità del sistema: “Il potenziamento della sanità pubblica e il rafforzamento della rete dei servizi territoriali”. Lia Montalti (Pd) è entrata nel merito del progetto: “È stato fatto uno sforzo enorme da parte della Regione Emilia-Romagna approntando un progetto in tempi record che ci farà affrontare i prossimi mesi in totale sicurezza”. Si va avanti, ha aggiunto, “con una progettualità rivolta al futuro”. Anche per Giuseppe Paruolo (Pd) “non è il momento di abbassare la guardia, dobbiamo disegnare un sistema sanitario regionale ancora più efficiente”. Katia Tarasconi (Pd) ha invece parlato degli investimenti su Piacenza: “Sono stati garantiti 45 posti letto in terapia intensiva, c’è ancora però tanto da fare, in modo ragionato, condiviso e organizzato”. Quello che è accaduto a Piacenza, ha concluso”, non deve più ripetersi”.

Al termine della seduta l’assessore Donini, rispondendo ai consiglieri delle opposizioni, ha ribadito che “non sono in programma tagli di posti letto, al Sant’Orsola come negli altri ospedali; solo in questa fase alcune strutture dovranno provvisoriamente collocarli altrove”. Ha anche riferito che “su Piacenza sono in programma importanti investimenti, più dello stesso progetto Covid intensive care, compreso il nuovo ospedale”.