Mortalità: +264% a Piacenza, + 208% a Parma

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Lo dice il rapporto Istat sulla mortalità del 4 maggio 2020. Il coronavirus ha colpito, e ucciso, in particolare in 38 province, 37 del Nord più Pesaro-Urbino. Il 91% dell’eccesso di mortalità riscontrato a livello medio nazionale nel mese di marzo 2020, si legge nel report, si concentra nelle aree ad alta diffusione dell’epidemia: 3.271 comuni, 37 province del Nord più Pesaro e Urbino. Nell’insieme di queste province i decessi per il complesso delle cause sono più che raddoppiati rispetto alla media 2015-2019 del mese di marzo. Se si considera il periodo dal 20 febbraio al 31 marzo, i decessi sono passati da 26.218 a 49.351 (+ 23.133 ); poco più della metà di questo aumento (52%) è costituita dai morti riportati al Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19 (12.156).

All’interno di questo raggruppamento le province più colpite dall’epidemia hanno pagato un prezzo altissimo in vite umane con incrementi percentuali dei decessi nel mese di marzo 2020 rispetto al marzo 2015-2019 a tre cifre: Bergamo (568%), Cremona (391%), Lodi (371%), Brescia (291%), Piacenza (264%), Parma (208%), Lecco (174%), Pavia (133%), Mantova (122%), Pesaro e Urbino (120%).

Nel mese di marzo 2020 si registra in Italia il 49,4% di decessi in più rispetto al marzo 2019. E’ quanto rivela il Rapporto Istat sull’impatto dell’epidemia sulla mortalità, redatto insieme all’Istituto Superiore di Sanità, su un campione di 6.866 comuni (87% dei 7.904 complessivi). Considerando il mese di marzo, si legge nel report, si osserva a livello medio nazionale una crescita dei decessi per il complesso delle cause del 49,4%. Se si assume come riferimento il periodo che va dal primo decesso Covid-19 riportato al Sistema di Sorveglianza Integrata (20 febbraio) fino al 31 marzo, i decessi passano da 65.592 (media periodo 2015-2019) a 90.946 nel 2020. L’eccesso dei decessi è di 25.354 unità, di questi il 54% è costituito dai morti diagnosticati Covid-19 (13.710). A causa della forte concentrazione del fenomeno in alcune aree del Paese i dati riferiti a livello medio nazionale “appiattiscono” la dimensione dell’impatto della epidemia di Covid-19 sulla mortalità totale. Da sottolineare, infatti, che la grande maggioranza dei decessi si registra nelle province definite a diffusione alta (89%), laddove è dell’8% nelle aree a diffusione media e del 3% in quelle a diffusione bassa. Il 32% dei decessi totali ha coinvolto il genere femminile, questa proporzione resta invariata all’interno della classe definita a diffusione alta mentre è leggermente più elevata nelle altre due classi (34% per diffusione media, 35% per quella bassa).