Conte: Regioni, l’autonomia va in Cdm

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Dopo l’alta tensione e la tregua armata tra Di Maio e Salvini tocca a Giuseppe Conte riconquistare il centro della scena e rassicurare sulla tenuta del suo esecutivo. Il premier lo fa al termine di un vertice sul tema dell’autonomia, vertice disertato dal vicepremier Salvini ma che avrebbe sbloccato lo stallo su un tema tra i più controversi all’interno delle due anime della maggioranza.

“Sarà anche per inclinazione caratteriale ma sono assolutamente concentrato sul lavoro. Ho fatto compiere al governo un passo avanti notevole sull’Autonomia. C’è addirittura la prospettiva di portarla al prossimo Consiglio dei ministri”, dice il presidente del Consiglio in conferenza stampa a Palazzo Chigi, rispondendo a chi gli domanda della possibilità di una crisi di governo. “Allo Stato restano tutti i grandi temi” Sull’Autonomia “la mia direttiva è stata conservare funzionalità nella direzione strategica e nell’efficacia operativa dello Stato per tutti i grandi temi. Il resto lo possiamo delegare. Illustrerò alle Regioni tutte le funzioni – che non sono poche – che saranno decentrate”, spiega Conte. “Sono il responsabile insieme a tutti i ministri di una funzione statale di governo: lo Stato cede competenze legislative e amministrative alle regioni. Che debba cederle tutte può essere un auspicio, ma non il mio. Il mio filo conduttore – e vale per me o chi ci sarà domani o dopodomani – è che chi è nella cabina di regia del Paese, ha bisogno di realizzare precise strategie nazionali e internazionali. Il mio intento è stato cedere tutte le funzioni che fossero anche efficacemente svolte a livello regionale ma conservando una strategia per cui se c’è bisogno di qualcosa devo poter intervenire a livello nazionale”, spiega.