Confcooperative su Camera di commercio Reggio: subito il commissario e sospensione accorpamento

Camera commercio Reggio Emilia RE

Nomina urgente del Commissario della Camera di Commercio nella figura del presidente uscente, successivo ripristino degli organi di governo per garantire piena funzionalità all’Ente e, intanto, sospensione di processi di accorpamento che, oggi, assorbirebbero energie che vanno invece dedicate al primario lavoro a sostegno delle imprese del territorio.

Sono queste le proposte e richieste di Confcooperative Reggio Emilia alla vigilia del confronto – in programma lunedì – tra il ministro Patuanelli, Unioncamere e le forze economiche e sociali per valutare la situazione relativa alle Camere di Commercio che non hanno ancora proceduto – in diversi casi opponendosi presso gli organi competenti – agli accorpamenti previsti dalla legge.

“Siamo in una condizione di assoluta emergenza”, sottolinea Confcooperative, “ed è impensabile che il Governo – che già nel decreto agosto si era insensatamente concentrato su fusioni piuttosto che su funzioni da garantire in fase di crisi – continui a ritenere gli accorpamenti come il compito primario di un commissario che, comunque, non è stato ancora nominato”.
“Oggi – prosegue la centrale cooperativa – c’è bisogno, e con urgenza, di ricreare immediatamente condizioni di piena operatività della Camera di Commercio di Reggio Emilia sulle sue funzioni primarie di sostegno alle imprese e al territorio, cosa resa impossibile dall’assenza di organi nel pieno dei loro poteri”.
“Nelle fasi più acute dell’emergenza pandemica della primavera scorsa – spiega Confcooperative – le imprese hanno potuto contare su azioni rilevanti, da parte della Camera di Commercio, sul credito (800.000 euro), sugli investimenti in internazionalizzazione e digitalizzazione (750.000 euro) su ristori specifici per i settori più colpiti (la filiera turistica, innanzitutto, con 250.000 euro per i dpi), su azioni di incoming digitale e altre iniziative (comprese quelle sul lavoro dei giovani) che hanno confermato tutto il valore del lavoro dell’Ente a sostegno del territorio”.

“E’ allora del tutto fuorviante il fatto che, nel pieno di una crisi economica e sociale della portata di quella che stiamo vivendo si continui a pensare ad accorpamenti che, forse, ci porterebbero tra diversi mesi (e si parla di oltre un anno) alla piena operatività dei nuovi Enti, quando invece le criticità vanno affrontate subito e richiedono tutte le competenze, le conoscenze e le risorse che già sono patrimonio della Camera di Commercio di Reggio Emilia e, sicuramente, delle consorelle di Parma e Piacenza chiamate all’accorpamento nella Camera di commercio dell’Emilia”.

“La situazione – spiega Confcooperative – avrebbe dovuto indurre già da tempo all’adozione di questa sospensione che avevamo chiaramente chiesto ed era stata sostenuta dal presidente regionale Bonaccini e dall’emendamento che il Senato ha respinto con il voto decisivo di una parte delle forze di governo”.
“Oggi – conclude Confcooperative – ci rivolgiamo nuovamente al ministro Patuanelli, ad Unioncamere e a tutte le forze che si confronteranno lunedì perché si concordi un’azione straordinaria quanto lo è quella determinata dalla pandemia, sospendendo gli accorpamenti e concentrandosi, invece, sull’immediato rilancio delle attività camerali negli attuali assetti, sicuramente già funzionali al sostegno richiesto da imprese e territori”.