Comune di Reggio: “Il terreno di Cella non sarà venduto, ma usato per fini sociali”

Gli assessori del Comune di Reggio Daniele Marchi (assessore al patrimonio) e Alex Pratissoli (assessore alla rigenerazione urbana) hanno replicato con alcune puntualizzazioni alle sollecitazioni contenute nell’articolo dal titolo "White sbiadita list" pubblicato martedì 20 febbraio 2018 dal giornalista Paolo Bonacini nella rubrica 24Aemilia.




Puntualizzazioni che, per i due assessori, "sono doverose per dare un quadro più chiaro ed esaustivo alle opportune domande che pone. Domande importanti, davanti alle quali è giusto confrontarsi col massimo di trasparenza ma anche di specificità delle risposte sul piano tecnico, onde evitare fraintendimenti e incomprensioni che possono sorgere se non si entra nel dettaglio delle questioni una per una".

Secondo Marchi e Pratissoli le sei sentenze con la quali l’amministrazione comunale di Reggio è entrata in possesso dell’area di via Croci a Cella impongono la demolizione della lottizzazione abusiva e di tutte le opere che insistono sulla stessa, determinando l’impossibilità del loro riutilizzo: "Si è trattato, com’è noto, di un lungo e durissimo contenzioso che, al termine delle operazioni di demolizione, costerà al Comune decine di migliaia di euro. Questa strada, non certo la più semplice né in discesa, è stata percorsa tutta, al di là del costo che ne è derivato per la collettività, proprio in osservanza a quei principi di legalità e di rispetto delle regole ai quali abbiamo sempre uniformato la condotta dell’ente pubblico".

La delibera delle aree acquisite a patrimonio dell’amministrazione, che comprende anche il terreno di via Croci a Cella, "è un passaggio complessivo che comprende tutte le aree e avviene – lo specifichiamo – per atto formale ogni anno, anche qui in rispetto a puntuale normativa", ma per gli assessori reggiani "non significa assolutamente che il terreno di Cella sia vendita, anzi"; prova ne è che "non c’è alcun bando per avviarne la cessione a chicchessia, né questo bando ci sarà".

Questa consapevolezza, hanno proseguito Marchi e Pratissoli, "il Comune l’ha sempre avuta e l’ha sempre espressa, come correttamente sottolineato da Paolo Bonacini riferendo le parole dell’assessore Pratissoli. Il valore simbolico di questa vicenda nella stagione antimafia che Reggio vive è altissimo e l’amministrazione si comporta di conseguenza. Quella è un’area in disponibilità del Comune e intendiamo, una volta terminate le opere di demolizione, raccogliere manifestazioni di interesse per il riutilizzo della stessa in ambito di attività a uso ricreativo, sportivo e sociale attraverso l’istituto della “concessione precaria”, ovvero limitata nel tempo".

La battaglia sulla white list di Reggio, invece, "è una cosa che abbiamo condotto seriamente, tra grandi difficoltà e che rivendichiamo a fondo. Un percorso, lo ribadiamo, non semplice, dato il quadro di riferimento normativo in Italia. Possono infatti fare richiesta solo certe categorie merceologiche, e non tutte le categorie di lavori afferenti di lavoro edilizio".

Per questo, secondo Marchi e Pratissoli, "i tempi di risposta sono inevitabilmente medio-lunghi per la delicatezza delle indagini che vengono svolte. Ma una volta iscritti – se non intervengono novità verificate sull’azienda – si ha il vantaggio di poter procedere in modo spedito in tutte le verifiche antimafia che abbiamo introdotto con il protocollo siglato con la Prefettura. Un protocollo talmente rigoroso e stringente da non avere eguali in Italia".

"Per dare ancora più visibilità e forza ci siamo inoltre spinti un passo in avanti, realizzando – in accordo sempre con la Prefettura e tutte le associazioni di categoria – il marchio “White List”, cioè uno strumento che qualifica l’offerta commerciale delle imprese iscritte alla white list anche sotto il punto di vista della legalità".

Per Marchi e Pratissoli, infine, "va da ultimo sottolineato che l’assegnazione dei lavori di demolizione alla ditta che ha vinto l’appalto è in “aggiudicazione provvisoria”, e cioè si stanno facendo tutte le dovute verifiche di legge sulla medesima per verificarne la congruità a operare secondo le normative vigenti, in totale trasparenza".