Commercio, in Emilia-Romagna nascono i primi 63 hub urbani e di prossimità

Noi centro storico Reggio via Emilia esterno chiostri – FM

Sono 63 i primi hub urbani e di prossimità riconosciuti dalla Regione Emilia-Romagna su tutto il territorio, nelle grandi città ma anche nei piccoli comuni delle aree interne e appenniniche. Ora potranno accedere alle risorse regionali – 14 milioni di euro che saranno assegnati tramite un bando in uscita entro la fine del 2025 – destinate ai Comuni per la riqualificazione delle aree e l’accessibilità degli hub riconosciuti, lo sviluppo innovativo e sostenibile delle imprese insediate o da insediarsi nell’area (con particolare attenzione all’imprenditoria giovanile e femminile) e per attività e iniziative di promozione.

Al termine di una valutazione compiuta da un apposito nucleo tecnico, la Regione ha accolto tutte le candidature che erano state presentate dai Comuni entro la data di scadenza dello scorso 31 marzo.

Nel territorio della città metropolitana di Bologna le domande sono arrivate da 6 Comuni per un totale di 7 hub; in provincia di Forlì-Cesena, da 5 Comuni per 9 hub; in quella di Ferrara, da 4 Comuni per 6 hub; in provincia di Modena, da 10 Comuni per 12 hub, in quella di Piacenza, da 3 Comuni per altrettanti hub; in quella di Parma, da 4 Comuni per altrettanti hub; in provincia di Reggio, da 7 Comuni per 13 hub; nel Ravennate, da 2 Comuni per altrettanti hub; in provincia di Rimini, da 3 Comuni per 7 hub.

Gli hub in provincia di Reggio


Dei 63 hub complessivi, 47 sono hub urbani, dunque situati per lo più nei centri storici o comunque nelle aree più centrali delle città, mentre 16 si riferiscono a hub di prossimità: vale a dire aree più decentrate rispetto al centro, vicine ai luoghi di abitazione e di lavoro, ma ugualmente importanti per rispondere alle esigenze quotidiane delle persone.

“Da parte dei Comuni e dei territori abbiamo rilevato una grande attenzione: una mobilitazione e vivacità di proposte interessanti, che confidiamo possano dar vita a progettualità significative per lo sviluppo delle città e dei territori interessati”, ha sottolineato l’assessora regionale al commercio Roberta Frisoni.

“Un risultato dunque molto positivo, considerando che siamo all’avvio di un nuovo percorso. Altri hub urbani e di prossimità potranno essere candidati al riconoscimento alla scadenza prevista a marzo del prossimo anno, anche grazie agli ulteriori contributi che proprio in queste settimane stiamo assegnando per la realizzazione di nuovi studi di fattibilità”, propedeutici al riconoscimento e alla realizzazione di ulteriori hub urbani e di prossimità: si parla complessivamente di un milione e mezzo di euro per 63 Comuni beneficiari, una cifra in aumento visto che nel 2024 per la realizzazione di questi studi la Regione aveva concesso un milione di euro in tutto.

Tra gli elementi di valutazione di un hub urbano e di prossimità, oltre al dimensionamento e alle caratteristiche territoriali dell’area con il riconoscimento della sua vocazione commerciale, anche la presenza di un accordo di partenariato tra il Comune, le associazioni di categoria, le realtà imprenditoriali già insediate nell’area e gli altri soggetti pubblici e privati interessati. Tra i requisiti figurano inoltre: la predisposizione di un programma triennale di sviluppo e innovazione dell’hub, che definisca tra le altre cose le strategie di sviluppo; l’integrazione, l’innovazione e lo sviluppo del sistema distributivo e dei servizi; la qualificazione del contesto urbano; l’accessibilità e la mobilità sostenibile; l’aumento dell’attrattività.

Ogni anno, entro la fine di marzo, i Comuni potranno presentare nuove candidature per il riconoscimento di nuovi hub urbani e di prossimità. “La nuova legge regionale sul commercio – ha concluso l’assessora Frisoni – entra dunque nel pieno della sua applicazione, per promuovere uno sviluppo pienamente sostenibile da un punto di vista sociale ed economico e una nuova qualità delle nostre città”.



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