‘Chierici200’. Presentate all’Ibc di Bologna le prime iniziative

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Ricorre nel settembre 2019 il secondo centenario dalla nascita di Gaetano Chierici (1819-1886), presbitero cattolico, illustre protagonista nell’Ottocento della cultura nazionale ed europea, oltre che della sua città di origine e di vita, Reggio Emilia: Chierici è stato fondatore e padre della paletnologia italiana, archeologo e museologo.

In questa occasione, importanti Istituzioni culturali stanno elaborando un programma di iniziative ed eventi che dal piano più strettamente scientifico si allarga alla divulgazione rivolta ai diversi pubblici per valorizzare la figura e l’opera del religioso reggiano il cui impegno si spinse anche in ambito civile e politico, quale patriota di ispirazione giobertiana e liberale.

Le prime iniziative già definite sono state presentate questa mattina nella sede della biblioteca Istituto Beni culturali (Ibc) “Giuseppe Guglielmi” di Bologna, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte: Roberto Balzani, presidente dello stesso Istituto per i beni artistici culturali e naturali dell’Emilia-Romagna; Cristina Ambrosini, Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara; Elisabetta Farioli, direttore dei Musei civici di Reggio Emilia; Roberto Macellari, ispettore archeologo dei Musei Civici di Reggio Emilia; Mauro Cremaschi, Università di Milano, Dipartimento di Scienze della terra; Filippo Maria Gambari in rappresentanza del Museo delle Civiltà di Roma; Giuseppe Adriano Rossi per il Comitato promotore delle celebrazioni del bicentenario della nascita di don Gaetano Chierici.

Di seguito le iniziative – mostre, convegni, escursioni nei luoghi di ricerca – presentate e, nelle schede allegate, gli approfondimenti su tali iniziative.


Il convegno scientifico internazionale “Attualità di don Gaetano Chierici archeologo, museologo e maestro di impegno civile” avrà lo scopo di portare l’attenzione sulla figura del Chierici quale scienziato europeo pienamente inserito nel dibattito culturale del suo tempo, ma anche sul museologo che è stato in grado di concepire e realizzare un ‘museo pilota’ – nucleo originario e sistematico degli attuali Musei Civici di Reggio Emilia, di assoluta modernità nell’Ottocento e di eccezionale interesse storico e documentale nei secoli a venire sino al nostro tempo – e infine sui molti altri interessi della sua poliedrica personalità. Il convegno scientifico avrà luogo a Reggio Emilia dal 19 al 21 di settembre 2019, in concomitanza con l’anniversario della sua nascita che darà inizio alle celebrazioni (Chierici nacque a Reggio Emilia appunto nel settembre del 1819). Il convegno – articolato in tre giornate di relazioni, di comunicazioni e dibattiti sui diversi aspetti della vita, degli interessi, dell’attività scientifica di Gaetano Chierici – si aprirà in Sala del Tricolore, luogo per antonomasia di identità cittadina e nazionale.

Per sottolineare il legame tra Chierici e i luoghi che sono stati il cuore della sua opera, in autunno si terrà “Chierici e la sua terra”, ciclo di escursioni e iniziative culturali nei luoghi della provincia di Reggio Emilia dove lo scienziato svolse attività di scavo. Le escursioni saranno organizzate in collaborazione con il Cai-Club alpino italiano (Chierici fu fondatore della sezione Val d’Enza, nel Reggiano) e con istituzioni e associazioni che svolgono attività nel settore e comprenderanno sia il territorio della collina e della montagna, come Castelnovo Monti dove le indagini di Chierici contribuirono all’individuazione di una necropoli protovillanoviana), sia quello della pianura, come i luoghi delle Terramare, fenomeno insediativo dell’età del bronzo legato ai commerci e alla colonizzazione dell’area centro-padana, di cui lo scienziato fu primo teorico e ricercatore.

La mostra “Chierici. Metodo e scienze all’origine degli studi di preistoria” sarà articolata nelle tre sezioni del contesto stratigrafico, dello scavo e del comparativismo etnografico. L’esposizione prevede un’edizione reggiana al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia, con inizio a dicembre e, successivamente, una seconda al Museo delle Civiltà di Roma, co-promotore dell’iniziativa.

Gaetano Chierici (Reggio Emilia 1819 – Reggio Emilia 1886) – Nel corso della sua attività di studioso, Gaetano Chierici si trova al centro di una fitta rete di relazioni con alcuni fra i principali protagonisti della ricerca scientifica italiana ed europea contemporanea.

Tra i primi soci effettivi della sezione di Reggio Emilia della Deputazione di Storia Patria, Chierici diviene, su nomina dei colleghi Deputati, il primo direttore del “Patrio museo d’antichità” che, nel giugno 1862, la stessa Deputazione aveva accettato di istituire.

In questo senso, Chierici è da considerare uno dei più illustri uomini di cultura della terra reggiana, in un momento in cui prendono forma le prime realizzazioni delle collezioni museali civiche. Grazie al lavoro di Chierici e di altri insigni studiosi del tempo, i musei di Storia patria ben presto danno vita a una rete di tipo municipale, in cui tuttora la grande rete dei musei civici della regione Emilia-Romagna affonda le proprie radici configurandosi come una peculiarità italiana.

Chierici è uno dei maestri della scuola italiana di paletnologia e ideatore della rivista scientifica dedicata alla preistoria italiana (il Bullettino di Paletnologia italiana) che si stampa tuttora. Sostenitore dello scavo stratigrafico, ha ben chiaro lo stretto rapporto che deve esistere fra archeologia e scienze naturali (zoologia, botanica e soprattutto geologia) e il Museo da lui fondato a Reggio Emilia, che si è mantenuto intatto, nel Palazzo dei Musei, con gli arredi e l’ordinamento originari, è il fulgido esempio del “laboratorio” di un paletnologo operante negli stessi anni in cui in Italia si afferma lo studio delle più antiche culture umane. L’organizzazione del suo museo costituisce un modello di classificazione che non mancò di suscitare l’ammirazione dei principali paletnologi del secolo scorso, per i quali una sosta presso il Museo di Reggio costituiva un’occasione irripetibile di aggiornamento scientifico. Ripristinato nel suo assetto originario agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso, il Museo Gaetano Chierici di Paletnologia rimane l’ultima tangibile testimonianza in Italia della paletnologia nel momento stesso in cui la nuova scienza andava costituendosi.

Durante tutta la sua attività Chierici strinse rapporti di collaborazione con il geologo Charles Lyell, con il naturalista Pellegrino Strobel, con tutti i paletnologi del suo tempo italiani (Luigi Pigorini, Giacomo Boni, Giuseppe Scarabelli, Antonio Zannoni) ed europei (Heinrich Schliemann, Gabriel de Mortillet, Édouard Desor, Alexandre Bertrand), con i quali intrattenne fitte corrispondenze, ospitandoli anche nel suo Museo. La cultura positivistica di questi referenti si riverbera sull’ordinamento delle sue collezioni. Particolarmente forte il legame con il celebre fisico ed astronomo Angelo Secchi, direttore dell’Osservatorio del Collegio Romano, suo amico di infanzia e, tramite questi, con lo zio Giampietro Secchi, che a Roma dirigeva il Museo Kircheriano.

Altrettanto significativo il rapporto con la Scuola italiana di psichiatria operante al San Lazzaro di Reggio Emilia, in particolare con Enrico Morselli che, nell’anno stesso in cui nasce il Bullettino di Paletnologia, dà vita alla Rivista sperimentale di Freniatria, anche questa tuttora attiva. L’interesse di Chierici per l’antropologia si rispecchia nella Cranioteca del Museo reggiano, il cui ordinamento richiama anche rapporti con gli studi di fisiognomica di Cesare Lombroso.

Chierici fu uomo di vasta e variegata cultura ma anche protagonista della storia italiana, in cui ebbe un ruolo politico. Importante, infatti, divenne il suo impegno per la causa dell’Unità nazionale, che lo portò a sottoscrivere, lui sacerdote, l’appello di Carlo Passaglia a Pio IX perché rinunciasse spontaneamente al potere temporale. La sua visione politica si riverberò sull’ordinamento del suo Museo di Storia patria, in particolare sulla sezione che documenta l’archeologia delle regioni d’Italia, in cui il progetto politico di unificazione nazionale trovava la sua espressione più compiuta ed eloquente.

Enti promotori – Il Comitato per le celebrazioni del bicentenario della nascita di don Gaetano Chierici (costituito da Deputazione di Storia patria per le Antiche provincie modenesi – Sezione di Reggio Emilia, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Reggio Emilia, Modena e Ferrara, Polo museale dell’Emilia-Romagna, Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, Istituto italiano di Preistoria e Protostoria, Club Alpino Italiano, Museo delle Civiltà di Roma, Musée d’Archéologie nationale (Man) – Domaine national de Saint-Germain-en-Laye presso Parigi, Sapienza – Università di Roma, Dipartimento di Scienze dell’Antichità con sede a Roma, Società Reggiana di studi storici, la famiglia Chierici) insieme con il Comune di Reggio Emilia – Musei Civici e Biblioteca Panizzi, con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Ufficio Scolastico regionale per l’Emilia-Romagna e del Dipartimento di Scienze della Terra “A. Desio” dell’Università degli Studi di Milano, sono gli enti promotori che hanno stilato un programma culturale articolato in diverse proposte che tendono a evidenziare il valore internazionale dell’opera del Chierici e a metterne in risalto l’importanza nel contesto cittadino, provinciale e nazionale.