Caso restituzioni, il consigliere regionale Sassi espulso dal Movimento 5 Stelle

Dopo che lo scorso 17 febbraio sul Blog delle Stelle fu pubblicata la notizia della sua esclusione dal MoVimento (in realtà una sospensione temporanea in forma cautelare) per il caso della mancata restituzione di una parte dello stipendio, nei giorni scorsi il consigliere regionale reggiano Gianluca Sassi ha ricevuto ​da parte del collegio di garanzia la comunicazione sull’ufficialità della sua espulsione definitiva dal Movimento 5 Stelle.



 
"Evidentemente le regole a volte si interpretano, a volte invece no. Anche per questo mi preme spiegare come sono andate le cose in questi mesi, per me lunghissimi, di silenzio forzato", ha chiarito il diretto interessato in una nota rendendo pubblica la cronologia degli eventi. 

"Nei tempi stabiliti dallo statuto del M5S ho fornito l’opportuna documentazione che ha ampiamente dimostrato come io non abbia mai utilizzato i fondi destinati alle restituzioni per altri scopi". Dopo 90 giorni "di mio silenzio forzato, in quanto sospeso, e non poche difficoltà anche per il gruppo regionale", ha aggiunto Sassi, il collegio dei probiviri ha notificato al consigliere regionale la conferma dell’espulsione, "a mio avviso con motivazioni inconsistenti e superficiali, senza alcuna contestazione nel merito dei miei comportamenti".

A quel punto, seguendo l’iter previsto dallo statuto del Movimento, l’8 giugno Sassi ha presentato ricorso al collegio di garanzia, che gli ha risposto "solo un mese dopo, invece dei 10 giorni previsti", confermando la sua espulsione dal MoVimento 5 Stelle "e, ancora una volta, con motivazioni assolutamente generiche e che non tengono conto di tutta la documentazione prodotta da me in questi mesi, o di altra documentazione che avrei potuto produrre".

"La mia posizione politica in questi mesi non è cambiata – ha aggiunto Sassi – e credo che anche questo provvedimento di espulsione non la sposterà di un millimetro. La mia intenzione è quella di portare a termine il mandato per il quale sono stato eletto nel 2014. Continuerò a sostenere le battaglie politiche del MoVimento 5 Stelle nei modi e con gli strumenti che avrò a disposizione".

"Visto che il MoVimento mi vuole fuori, e per permettere al gruppo M5S regionale di operare in piena libertà, nonostante nessuno possa impormelo, né per regolamento (inesistente in Regione) né legalmente, ho deciso di iscrivermi al gruppo misto. Pur continuando da indipendente continuerò a sostenere, per quanto potrò, le battaglie e le tematiche che ho portato avanti in questi oltre dieci anni di impegno, prima da semplice attivista e poi da consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, anche se dovrò farlo "in solitaria".

"Non userò certo la scusa che ho già sentito da altri che "il MoVimento 5 Stelle non è più quello di una volta". Io dico: per fortuna che non lo siamo più. Adesso siamo al governo ed è normale che non si possa gestire un paese come si gestisce un banchetto. Quindi credo che sia del tutto normale che si cambi, che ci si evolva. Il punto però sta capire se il MoVimento si trasformerà, anche gradualmente, in un partito. Ecco, in quel caso non nascondo che avrei qualche difficoltà a sostenerlo".

Di diverso avviso il gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle dell’Emilia-Romagna, che ha chiesto le dimissioni immediate di Sassi da consigliere regionale: "Adesso che l’iter di garanzia previsto dal nostro statuto si è concluso, e la valutazione dei probiviri è stata confermata dal collegio di garanzia, non ci sono più ragioni perché continui a sedere tra i banchi dell’assemblea legislativa a nome del Movimento 5 Stelle. A questo punto quello di rassegnare le dimissioni da consigliere regionale è l’unico gesto in coerenza con quanto proprio il MoVimento 5 Stelle sta portando, e ha portato avanti, in questi anni all’interno delle istituzioni".

"Come abbiamo ribadito fin dall’inizio di questa vicenda – hanno aggiunto gli altri consiglieri pentastellati – noi non siamo come gli altri partiti, le nostre regole sono chiare e uguali per tutti: se non si mantengono le promesse fatte ai cittadini e ai nostri elettori si torna a casa. Per questo riteniamo inaccettabile che Sassi abbia già annunciato di volersi iscrivere al gruppo misto visto che, vale la pena ricordarlo, sono stati solo ed esclusivamente i voti e il mandato degli elettori del MoVimento 5 Stelle a permettergli di sedersi in assemblea legislativa. Quel mandato che adesso lui dovrebbe coerentemente rispettare rassegnando le dimissioni da consigliere regionale".