Caso Mahmoud, da Azione solidarietà agli insegnanti: “Reggio non è razzista”

Claudio Guidetti e Claudio Bigi Azione Reggio – AZ

Continuano a fare rumore le parole dell’assessora alle politiche educative del Comune di Reggio Marwa Mahmoud, che qualche giorno fa, intervenendo alla presentazione della trentacinquesima edizione del Dossier statistico immigrazione, aveva invitato il corpo docente ad assumere un atteggiamento “meno coloniale” nei confronti degli studenti stranieri.

Un’espressione che, al di là delle intenzioni, per Azione Reggio “suscita legittime perplessità e merita una riflessione seria e rispettosa nei confronti del tema e del corpo docente”, hanno spiegato il presidente regionale e segretario provinciale del partito Claudio Guidetti e Claudio Bigi, responsabile provinciale enti locali di Azione Reggio.

“Nessuno può ignorare in questo Paese i sacrifici e le responsabilità a cui sono quotidianamente chiamati i nostri insegnanti per le responsabilità del governo nazionale. Operano da molti anni in un contesto complesso, spesso privi di risorse adeguate, caricati di funzioni e aspettative che vanno ben oltre il loro mandato formativo. Nonostante ciò, continuano a svolgere con dedizione un lavoro essenziale per la crescita civile e culturale delle nuove generazioni. A loro va il nostro plauso, la nostra solidarietà e il più sincero ringraziamento”.

“Se le parole hanno un peso”, hanno osservato Guidetti e Bigi, “è doveroso chiedersi se l’assessora si riferisca a episodi isolati o ritenga esista una condizione diffusa e strutturale di discriminazione all’interno delle nostre scuole. Nel primo caso sarebbe opportuno chiarire i fatti e attivare le sedi competenti; nel secondo, la gravità delle affermazioni richiederebbe riscontri concreti, perché un’accusa generalizzata rischia di colpire ingiustamente un’intera comunità educativa e cittadina”.

Per Azione Reggio “sarebbe utile, in questo senso, conoscere l’attività e i dati dello Sportello Antirazzista promosso dall’assessorato: quante segnalazioni sono arrivate, con quali strumenti vengono verificate, con quali garanzie di riservatezza e contraddittorio e se sono state girate pari alle autorità competenti in materia di indagini in capo allo Stato. La trasparenza è la prima forma di rispetto verso chi lavora ogni giorno nella scuola e verso la comunità reggiana tutta”.

Reggio, hanno ricordato Guidetti e Bigi, “è da sempre una città accogliente, capace di coniugare solidarietà, rispetto delle regole e senso civico. È una comunità che ha costruito nel tempo un modello di integrazione riconosciuto, basato su valori democratici e sul principio che l’inclusione non passa mai attraverso la colpevolizzazione. Attribuire alla città o al mondo scolastico un atteggiamento ‘coloniale’ o razzista non solo appare ingeneroso, ma rischia di incrinare la fiducia reciproca che è alla base della convivenza e del dialogo interculturale”.

Il contrasto al razzismo “è un dovere morale e civile, ma va condotto con equilibrio e senza interpretazioni ideologiche. Non serve rieducare o riprogrammare una comunità di docenti e genitori che, pur con i loro limiti, hanno sempre dimostrato umanità, apertura e disponibilità verso chi cerca integrazione e riscatto. Occorre semmai valorizzare il lavoro di tanti insegnanti, operatori sociali e volontari di coop ‘veramente sociali’ che ogni giorno si impegnano a costruire relazioni autentiche, fondate sul rispetto reciproco e sulla crescita comune”.

Per Azione Reggio “chi rappresenta le istituzioni deve avere la responsabilità di promuovere coesione, non contrapposizione. L’assessora Mahmoud, persona intelligente e capace, saprà certamente comprendere il nostro pensiero di perplessità, osservazione costruttiva e stimolo, chiarire le proprie parole e contribuire a ristabilire un clima sereno di fiducia e collaborazione con il mondo della scuola e la comunità reggiana ‘non razzista’. Reggio non ha bisogno di essere ‘rieducata’, ma di essere riconosciuta per ciò che è: una città aperta, solidale e orgogliosa della propria storia e dei propri valori civili”.

 

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