RV. Cannabis, insetti, sindaci e aragoni

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L’elezione di Elly Schlein e la relativa trombatura di Stefano Bonaccini hanno scombinato i piani delle correnti pidine emiliane e le conseguenti operazioni di posizionamento in vista delle amministrative del prossimo anno.

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A Reggio si muovono tutti sotto traccia, ma un’accorta visione degli eventi porta a galla anche le mosse che si vorrebbero mantenere top secret.
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Si parte da Luca Vecchi, in uscita obbligata dopo due mandati. Nell’era Schlein, per il sindaco di Reggio si sono complicate un po’ le cose. La successione a Bonaccini, al momento, sembra impossibile. La candidatura in Europa sarebbe ad alto rischio preferenze. Più vicino sarebbe certamente un assessorato di peso in giunta regionale. Uno scambio di incarichi tra Vecchi e Alessio Mammi è tra le ipotesi sul tavolo.
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Mammi, tuttavia, è figura di fatto estranea alla città, che conosce a malapena. Sindaco di Scandiano per due mandati, poi a Bologna. L’assessorato all’agricoltura in Emilia-Romagna equivale a un ministero di peso su scala nazionale. Operazione improbabile anche in caso di disponibilità degli interessati.
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Tema importante, il genere. Reggio ha avuto un sindaco donna negli anni Novanta, così come donna fu a lungo la presidente della Provincia, dunque il Pd locale non deve dimostrare nulla sul piano dell’alternanza di genere. Ma è anche vero che oggi le donne si portano benissimo.
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Pochi, anzi pochissimi avrebbero previsto solo qualche anno fa una leadership donna in maggioranza e all’opposizione. Meloni-Schlein sono le protagoniste di una stagione eccezionale nella storia della Repubblica, un balzo in avanti dal quale non si tornerà più indietro. Obiettivamente: era ora.
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Donne candidate sindaco. Prima osservazione: non è necessario pescare dalla giunta Vecchi. Reggio è piena di donne di qualità, talento e competenza ben superiori alle assessore oggi in carica.
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Quando ti dicono “Sì, ma non c’è nessuno”, parlano con lingua biforcuta. Lo dice solo chi non vuole cambiare le cose.
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Candidabile da tempo, molto apprezzata da Vecchi, Raffaella Curioni dovrebbe superare alcuni ostacoli. Anzitutto, è di Bologna, vive in campagna, di Reggio conosce tre luoghi: la sede di Legacoop, il municipio e il centro Malaguzzi.
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Nel vecchio Pci i sindaci si sceglievano nella segreteria del partito. I modenesi si spedivano a Bologna, più recentemente un genovese venne spostato con scarsi risultati nel Comune capoluogo.
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Il sindaco deve appartenere alla sua città, non è un ruolo tecnico e neppure esclusivamente politico. Il sindaco deve conoscere ogni angolo del comune, deve saperne parlare il dialetto, deve saper essere empatico e alla pari con i cittadini.
Quindi: meglio un sindaco o una sindaca a chilometro zero.
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Annalisa Rabitti ha consenso dimostrato sul campo. Ha dimostrato capacità imprenditoriali. Debolina sul piano politico. Non molto empatica nella comunicazione.
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Valeria Montanari ruppe a inizio consigliatura con Vecchi e compagnia, forse anche per questioni personali. Però è stimata, ha lavorato parecchio nei quartieri, ha una laurea in storia medievale che non guasta, come Vecchi proviene dalla campagna. Tra le citate, è la sola che potrebbe avere lo standing adatto.
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E gli aspiranti sindaci non pidini? Vediamo.
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Fabrizio Aguzzoli sarà candidato sindaco per Coalizione civica. Con lui sarà in lizza Dario De Lucia, tra i pochissimi che possano vantare un’amicizia personale con Elly Schlein.
I cinque stelle cercheranno a ogni costo l’accordo col Pd. Si accontenterebbero anche di un solo assessore.
Più Europa, al momento, è indecifrabile. Il gruppo Kinsect, che confonde la politica con gli affari, ossia Benassi-Sassi, è fedele al Pd più del Pd stesso, tranne quando si tratta di parlare di insetti. Ma è probabile che, dopo il congresso, prevalga l’area Campani-Riva, e a quel punto la dialettica col Pd si farebbe più intensa.
Azione e Italia Viva. Se presentassero un sindaco in autonomia, con curriculum e credenziali all’altezza, per il Pd sarebbero dolori e quasi certezza di tornare al ballottaggio. Claudio Guidetti, imprenditore di origini socialiste, presidente dell’associazione Crea Liberamente, sarebbe un candidato competitivo per l’area riformista reggiana, non convinta del movimentismo schleinista.
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A destra potrebbero cercare un candidato civico per attirare voti centristi, ma Alessandro Aragona ha già iniziato la campagna elettorale e non ha alcuna intenzione di ritirarsi. Il coordinatore di Fratelli d’Italia ha mire ambiziose: cavalcando l’onda meloniana vorrebbe intestarsi un prevedibile successo di parte nella città più rossa d’Italia, indi correre per il Parlamento al prossimo giro.
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Due difficoltà per Aragona, anzi tre. Prima: non è detto che gli alleati siano d’accordo. Un candidato di destra-destra annullerebbe ogni possibilità di estendere verso il centro la proposta politica. Seconda difficoltà: Aragona deve mettere d’accordo gli amici si-fa-per-dire nel partito. Marco Eboli, in città, continua a essere il ras indiscusso. Gianluca Vinci, deputato già leghista convertito al melonismo, non ha intenzione di fermarsi alla vigente legislatura. Terza difficoltà: le micro-opposizioni di matrice civica, potenziali aggregatori di elettori scontenti. Tanti piccoli gruppi, o aspiranti candidati, da qualche sacrestia a molti salotti, si muovono pensando di poter intercettare l’ampio scontento che ha portato la destra al governo del Paese.
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News fuorisacco. Elly Schlein ha offerto a Pierluigi Castagnetti un posto nella direzione nazionale del Pd. L’interessato ha cortesemente risposto “grazie, no”.
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Andrea Capelli, presidente delle Farmacie comunali per mancanza di occupazione, oltre ai superalcolici apprezza la cannabis. Ma il rapporto più affettuoso ce l’ha sempre con la forchetta. Praticamente, il testimonial della vita sana.
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La cartellonistica stradale di Reggio Emilia è quanto di più deturpante e inutile esista nella comunicazione pubblica contemporanea. Decenni di inconsapevolezza si riversano sui conti di un Comune che si vanta di praticare il “diritto alla bellezza”, poi riempie i cartelloni di pubblicità di propri eventi, devastando il paesaggio urbano e spendendo due volte. Tanto non sono soldi loro. Appello al sindaco, ai Pratissoli, alle Bonvicini, ai Davide Zanichelli e agli Ughi Pellini: cosa state aspettando?
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Chiudiamo con un altro appello, questa volta rivolto alla Coop e ai vari soggetti della Gdo e catene commerciali: la volete finire con la pubblicità cartacea che invade cassette per le lettere, produce spazzatura, spreca carta preziosa, riempie strade e cassonetti di rifiuti da riciclare?
Quante balle ci raccontano su ecologia e ambiente. Piantano due alberelli e non si accorgono della disumana quotidiana schifezza prodotta da aziende vecchie, prive di vera cultura di sostenibilità, e abituate ai privilegi di un sistema ancor oggi incomprensibilmente amico.