Il settore ceramico si sta espandendo sfruttando risorse umane e ambientali, senza alcun controllo da parte delle Pubbliche amministrazioni. E’ quanto sostiene, in una nota, il coordinatore uscente di +Europa Gian Pietro Campani. “Il distretto industriale ceramico evolve sfuggendo alla classica programmazione pubblica, a cui ogni cittadino soggiace per le attività artigianali, commerciali e professionali – scrive Campani – I capitali investiti sono sempre più appartenenti a fondi e multinazionali, che arrivano, acquistano e potenziano stabilimenti, con un largo utilizzo territoriale. Multinazionali e fondi che stanno stravolgendo il mondo del lavoro, affittando, non assumendo, manodopera, prestata in realtà, da agenzie e cooperative. Questi soggetti finanziari usano, oltre alle risorse umane, anche risorse ambientali, nell’interesse esclusivo dei loro capitali investiti. Il rapporto con le civiche amministrazioni si risolve negoziando accordi con i sindaci ( organi monocratici), mediati da tecnici che varcano spesso porte girevoli tra pubblico e privato. La collettività viene sovente omaggiata con cadeaux: rotatorie, ciclabili, contributi per strutture sportive, panchine, luminarie senza dimenticare tante sponsorizzazioni per sagre, fiere, in buona sostanza tanto superfluo, cipria, nulla di strutturale. Con tutto questo in campo la politica cosa fa? nulla!! Nessuna analisi, nessuna riflessione, nessun indirizzo da impartire alle Pubbliche amministrazioni. È questo ciò che si intende per democrazia?
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