Lo ha detto il leader di Azione ed ministro Pd Carlo Calenda a Bologna parlando delle regionali e della candidata del centrodestra Lucia Borgonzoni Secondo Calenda la senatrice leghista “non ha il curriculum per fare il governatore dell’Emilia-Romagna”. Poi aggiunge: “Non mi pare abbia la preparazione tecnica per fare un lavoro. E’ una valutazione sul curriculum di una persona, uomo o donna che sia”. E conclude: “A me la Borgonzoni non sta neanche antipatica. Ma l’ho incontrata in tv e non sapeva nulla di ciò di cui stava parlando. Non ha alcuna esperienza gestionale. Mentre la politica nasce come arte di governo, come capacità di governare. E la Borgonzoni non ha il curriculum per fare il governatore dell’Emilia-Romagna”.
Carlo Calenda, dopo la tappa a Bologna, fa scalo a Reggio Emilia, al circolo Catomes Tot, ore 16.00. L’ ex ministro Pd, oggi leader di Azione, in questo periodo è in prima linea nel sostegno a Stefano Bonaccini, governatore uscente e candidato alla riconferma dal centrosinistra. Questo venerdì 3 gennaio tre iniziative tra Bologna, Modena e Reggio Emilia. “Salvini, a mio avviso, perderà in Emilia-Romagna, perché ha una candidata che non ha nessuna esperienza gestionale, che pensava che l’Emilia confinasse con il Trentino Alto Adige. Bonaccini, invece, è un bravo amministratore e si dovrebbe valutare questo”.
“Il fatto che Bonaccini vincerà – assicura l’ex ministro – vorrà dire che non ci sarà nessuna ripartenza dei progressisti, perché i progressisti chiamiamoli così – il Pd ecc…- oggi non dicono niente, non si capisce cosa vogliono. Banalmente si sono attaccati a Conte che definivano il male assoluto prima e adesso lo considerano, parole di Zingaretti, il punto di riferimento dei progressisti, ma non c’è una proposta conosciuta su cui riescono a tenere il punto”. “Perché – si chiede – uno deve votare un partito che non sa che dire? Ma posso dire la stessa cosa della Lega dall’altro lato? La Lega non è riuscita a esplicitare un punto programmatico vero, per cui finisce che la gente vota la Lega perché ha paura degli immigrati e il Pd perché ha paura dei fascisti”.
Matteo Richetti, sassolese, ex Pd, spiega: “Azione è nata tre sabati prima di fare le liste, non avevamo il tempo di fare una lista nostra ma siamo colpiti dalla risposta in termini di adesioni e iscrizioni fatte in questo primo mese”. E aggiunge: “Noi stiamo schierando la struttura di Azione a sostegno di Bonaccini perché qui c’è una coalizione riformista senza i 5 Stelle”.
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Mi paiono pochini pochini 7 anni per aver causato la morte di 4 persone di cui tre bambini, con aggravante di abuso alcoolici, droga, guida
proposta: ma se a tutti questi giovani nuovi italiani, tutta salute e crack, cominciassimo a fargli scavare, dei buchi per terra (altresi' chiamate miniere)
tranquilli che il nuovo reggiano e' gia' stato scarcerato ed e' di nuovo libero di girare per la nostra citta' in cerca di Crack. Se […]