Per circa 2 anni, dal dicembre del 2020 al settembre del 2022, anche durante la gravidanza, ha maltrattato la sua compagna. In particolare con violenze fisiche e psicologiche e umiliazioni, tra offese e minacce ripetute, anche alla presenza di altre persone e dei figli minori, dicendole frasi come: “Ti ammazzo… Ti rovino che diventi irriconoscibile… Ti metto in carrozzina… Crepa”.
Le accuse sono poi di averla picchiata più volte con calci e pugni in faccia, spinte e schiaffi. In un’occasione l’ha lanciata giù dalle scale, quando era in stato di gravidanza. In un’altra circostanza, dopo averla minacciata con un’accetta, ha lanciato l’arnese contro la convivente, fortunatamente senza colpirla.
Per questi fatti, un 48enne di Cadelbosco Sopra è stato sottoposto in prima battuta alla misura cautelare dell’allontanamento dal domicilio familiare con la prescrizione del divieto di avvicinamento, mantenendo una distanza di almeno 5.000. Quindi l’iter processuale al termine del quale l’uomo è stato condannato con pena di 3 anni mesi 2 e 15 giorni di reclusione. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito domenica pomeriggio dai carabinieri di Cadelbosco Sopra.
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