Bonaccini: su richiami Pfizer serve chiarezza

Stefano Bonaccini a RaiNews24

“Noi aspettiamo che ci venga detto cosa dobbiamo fare, perchè capirete che è abbastanza complicato, visto che l’organizzazione funziona, se ogni due settimane dobbiamo chiamare la gente, dare prenotazione un giorno, poi ci dicono va spostata, poi ci dicono tornate indietro. Insomma, chiedo nelle prossime ore una chiarezza definitiva e questa la deve dare il ministero, il governo e le agenzie proposte”. Così Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, ad Agorà su Rai 3 risponde a una domanda sui richiami per i vaccini di Pfizer.
E continua Bonaccini: “Pfizer giustamente dice le sue ragioni ma non è che dobbiamo ascoltare una casa produttrice. Dobbiamo ascoltare le agenzie che hanno il compito di indicare alle istituzioni come ci si comporta. C’è Ema, c’è Aifa”.

E ancora: in Emilia-Romagna “noi quelli che erano prenotati nelle settimane scorse e avevano la seconda dose a 21 giorni gliel’abbiamo fatta, anche per non spostarli, cancellarli e riprogrammare. Abbiamo deciso che ci attesteremo sui 35 giorni, perchè se per caso arriva un ritardo di una» fornitura «oltre i 42 noi non vogliamo far andare nessuno”.
Le dosi dei vaccini? “Non sono mai abbastanza. Siamo passati da 10 a 40mila dosi al giorno, – spiega – oggi stiamo superando i due milioni di dosi e a fine maggio saremo oltre il milione e mezzo tra prima e seconda dose. Domani apriamo la prenotazione per la fascia 50-54 anni”. “Qui – aggiunge – siamo organizzati bene, c’è una qualità della sanità pubblica eccellente. Adesso coinvolgiamo i medici di base, tra qualche settimana le farmacie, a inizio giugno aprono in ogni provincia alcuni hub per aziende private che vaccineranno, rispettando il protocollo nazionale e regionale sottoscritto con sindacati e associazioni di categoria, i dipendenti e i loro familiari. Ci predisponiamo al meglio”. Inoltre, “stiamo valutando – annuncia Bonaccini – anche per gli operatori del turismo”. Quanto all’ipotesi di isole covid free “sono abituato a dire che dobbiamo seguire tutti le stesse regole”, conclude Bonaccini.