La Guardia di finanza di Bologna ha denunciato dieci persone per indebita percezione del reddito di cittadinanza: i beneficiari, infatti, erano detenuti in carcere o gravati da altre disposizioni restrittive della libertà personale, circostanza che secondo la legge esclude tali soggetti dalla possibilità di accedere al sostegno economico statale.
Le irregolarità sono emerse durante specifici controlli svolti dalle Fiamme Gialle emiliane in collaborazione con l’Inps. Le verifiche hanno riguardato sia il possesso dei requisiti oggettivi per ottenere il Rdc (parametri reddituali e patrimoniali) che soggettivi, tra i quali appunto anche il fatto di non essere sottoposti a misure cautelari di alcun tipo.
L’analisi, effettuata incrociando le banche dati, ha consentito ai militari della Guardia di finanza di scoprire che le dieci persone, all’atto della presentazione della domanda di sussidio, avevano appositamente omesso di comunicare la loro condizione di detenuti o di soggetti sottoposti ad altre misure cautelari – reato che oltretutto può essere punito con la reclusione da due a sei anni.
I finanzieri hanno anche segnalato le posizioni irregolari alle competenti direzioni provinciali dell’Inps per l’immediata revoca dell’erogazione del beneficio e per l’attivazione del recupero delle somme indebitamente incassate. Si stima che quanto già erogato ai beneficiari che non ne avevano diritto ammonti complessivamente a circa 90mila euro.
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