Bilancio 2026 Reggio, Cisl: “Manca uno scudo per le famiglie della classe media”

Rosamaria Papaleo segretaria Cisl Emilia Centrale in rosso – CISL

La giunta comunale di Reggio ha approvato lo schema di bilancio previsionale 2026-2028, che sarà presentato in Sala del Tricolore la prossima settimana. La manovra, ha anticipato Cisl Emilia Centrale in una prima analisi, “chiederà ai reggiani di pagare più tasse: da un lato per recuperare i soldi che Roma non manda, dall’altro per evitare l’impennata del costo dei servizi”.

Ma il sindacato di via Turri sottolinea soprattutto un punto preciso: in questo bilancio “manca un progetto che sia scudo per le famiglie della classe media, cioè quelle persone con un reddito intorno ai 30.000 euro che non possono avere un sostegno pubblico ma che pagano tutto per tutti. Sono la maggioranza dei contribuenti reggiani e dobbiamo dare loro risposte”.

Rosamaria Papaleo, leader di Cisl Emilia Centrale, ricorda che dall’inizio del mandato di Massari il sindacato ha proposto più volte all’amministrazione comunale di costruire un “patto per le famiglie” per combattere il crollo demografico: “Voglio essere chiara: portando al massimo l’addizionale Irpef comunale, la giunta va a pescare a strascico circa 2,8 milioni di euro, che serviranno per tappare le falle”.

“Apprezziamo l’impegno del sindaco per evitare l’impennata, ad esempio, sulle rette dei nidi o per il costo di una mensa o dei servizi sociali”, ha concesso Papaleo, “ma non possiamo non calcolare che su una famiglia reggiana sono piombate nel 2025 la stangata a due cifre percentuali della Tari e l’aumento della pressione fiscale regionale: paghiamo più caro il bollo auto, più cara l’Irpef per la quota regionale e più cari i medicinali, appesantiti dai ticket. Senza aver ottenuto miglioramenti sensibili sulle liste d’attesa”.

Cisl Emilia Centrale ha detto di “rispettare” la scelta del Comune di Reggio, ma ha anche chiesto, d’ora in poi, di “adottare un metodo basato sulla definizione di obiettivi condivisi con le parti sociali, datoriali, con chi è cinghia di trasmissione dentro alla comunità. Se si mette mano al portafoglio delle persone occorre spiegare cosa si realizzerà con quei soldi per il cambiamento della città: restare a galla non è più un’opzione. I nuovi problemi che un Comune è chiamato a risolvere sono così grandi e così complessi da richiedere di concentrare la forza d’urto del bilancio su grandi scelte di innovazione”.

Secondo il sindacato, se Reggio vuole essere una città per le famiglie in cima alla lista c’è il problema della casa: “Esiste un bisogno quasi disperato di un piano casa con alloggi Ers”; emergenza seguita a ruota dal costo di mantenimento di un figlio, “se pensiamo che tre anni di nido arrivano a cubare 15.000 euro di rette”.

Per la segretaria Papaleo “non stiamo chiedendo la luna, ma di replicare quello che, ad esempio, ha fatto Modena riunendo sindacati, Confindustria, associazioni di categoria con un vero e proprio patto che ha definito priorità d’investimento e che sta mettendo a fuoco gli obiettivi strategici anche per la gestione della situazione economica del territorio”.



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