Dopo 67 giorni di tentativi sono state sospese le ricerche nell’area dell’azienda agricola di Novellara dove viveva la famiglia di Saman Abbas, la diciottenne di origine pakistana scomparsa da oltre due mesi dopo aver rifiutato un matrimonio combinato in patria.
Gli inquirenti sono convinti che la ragazza sia stata assassinata da uno o più membri della sua stessa famiglia e che il suo corpo sia stato successivamente sepolto da qualche parte nella Bassa Reggiana, anche se gli sforzi profusi finora non hanno portato al ritrovamento di quella che è considerata una vittima di omicidio.
In oltre due mesi di ricerche sono stati impiegati 500 carabinieri, diverse unità cinofile, personale della polizia provinciale e vigili del fuoco con natanti; sono stati inoltre utilizzati geo-scanner ad alta definizione, elettromagnetometri, droni, analisi delle informazioni satellitari e delle telecamere.
Proseguono, in ogni caso, le indagini: per la scomparsa della ragazza sono attualmente indagati con l’accusa di omicidio premeditato, sequestro di persona e occultamento di cadavere i genitori della giovane (scappati in Pakistan e destinatari di un mandato di cattura internazionale), lo zio (ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio e ancora latitante) e due cugini della ragazza: uno ancora latitante, l’altro invece fermato e arrestato a inizio giugno in Francia – mentre tentava di raggiungere la Spagna – e attualmente detenuto nel carcere di Reggio.
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