Anche il secondo caso sospetto di Reggio non è chikungunya: sospesa la disinfestazione

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Sono risultati negativi gli esiti degli esami di laboratorio relativi al sospetto caso di chikungunya segnalato venerdì 29 agosto a Reggio, nella zona di viale Risorgimento: sono stati pertanto interrotti i trattamenti straordinari di disinfestazione contro la zanzara tigre che in un primo momento avevano interessato a scopo precauzionale l’area compresa tra viale Risorgimento, via Lustrini, via Palestro, via Sassoli e via Leonardo Da Vinci.

Venerdì scorso il sospetto che si potesse trattare di un caso di chikungunya aveva fatto scattare il protocollo regionale previsto in caso di arbovirosi: su richiesta del Servizio igiene e sanità pubblica dell’Ausl di Reggio, il Comune aveva emesso un’ordinanza urgente per autorizzare in via cautelativa i trattamenti di disinfestazione.

Il Piano di sorveglianza arbovirosi 2025 predisposto dalla Regione Emilia-Romagna, infatti, prevede in questi casi interventi con prodotti adulticidi e larvicidi e l’eliminazione dei focolai larvali in un raggio di 100 metri dal luogo in cui si sono manifestati i casi di sospetto contagio. Il piano stabilisce, in particolare, tre interventi in successione: la disinfestazione con prodotti adulticidi – per la massima riduzione possibile della popolazione di zanzare nella zona interessata – per tre notti consecutive sulle aree pubbliche; la rimozione dei focolai nelle aree private, con interventi porta a porta; la ripetizione degli interventi larvicidi nel sistema di tombinatura pubblico.

Quando il Dipartimento di igiene pubblica dell’Ausl di Reggio ha informato l’amministrazione comunale dell’esito degli esami di laboratorio, che hanno escluso si trattasse di un caso di chikungunya, i trattamenti previsti dal piano regionale sono stati immediatamente interrotti.

La chikungunya è una malattia virale, trasmessa attraverso la puntura delle zanzare tigre, caratterizzata da esordio acuto di febbre e forti dolori articolari e muscolari, tali anche da limitare le normali attività quotidiane. La malattia non si trasmette direttamente da uomo a uomo, ma solamente attraverso la puntura di una zanzara infetta. Il periodo durante il quale il virus risulta trasmissibile va da circa due giorni prima dell’esordio dei sintomi a circa sette giorni dopo l’insorgenza della sintomatologia (la cosiddetta “fase viremica”): in questo lasso temporale una zanzara può “prelevarlo” da una persona contagiata e trasmetterlo eventualmente ad altre persone.



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