Al Valli i sei Concerti Brandeburghesi con l’Orchestra Zefiro

Zefiro_Brandenburg_Teatro Ristori_by Marco Barbaro

Appuntamento con la grande musica giovedì 9 maggio, ore 20.30, al Teatro Municipale Valli: imperdibile il concerto con l’esecuzione integrale dei sei Concerti Brandeburghesi di Johan Sebastian Bach, interpretati dall’Orchestra Barocca Zefiro, diretta da Alfredo Bernardini.

Secondo la mitologia greca, Zefiro era il Dio dolce e benigno dei venti d’occidente. Nel 1989, gli oboisti Alfredo Bernardini e Paolo Grazzi, ed il fagottista Alberto Grazzi, fondano Zefiro, un complesso con organico variabile, diventato in questi anni un punto di riferimento, in ambito internazionale, per il repertorio di musica da camera del ‘700 e ‘800 con strumenti d’epoca.

I cosiddetti ‘concerti brandeburghesi’, giovedì in programma, sono sei concerti composti da Johann Sebastian Bach, dedicati al margravio di Brandeburgo, nei quali il compositore tedesco sperimentò diverse soluzioni formali, compositive e strumentali.

Il titolo originale recita: “Six Concerts avec plusieurs Instruments dediées à Son Altesse Royalle Monseigneur Crétien Louis, Marggraf de Bandenbourg …. par son tres-humble et tres obeissant serviteur Jean Sebastien Bach”.

L’uso della lingua francese era comune presso le corti tedesche per l’influenza che la corte di Versailles aveva sulle altre corti d’Europa per quanto riguardava le tendenze artistiche e culturali.
Bach conosceva bene lo stile musicale francese, come dimostrato dalle sue tante ouverture di movimenti di danza presenti tra le sue composizioni, ma del resto conosceva bene anche lo stile italiano, per aver trascritto, adattandoli al clavicembalo, numerosi concerti di Vivaldi e di Marcello.
Nei Concerti Brandeburghesi troviamo infatti riunite le caratteristiche dei diversi stili: i modi tipici della danza dello stile francese, quelli cantabili del concerto italiano, la condotta severa del contrappunto tipicamente tedesca, l’impianto di base del concerto grosso, quello più moderno del concerto vivaldiano in tre movimenti e la sequenza arcaica della suite.

“In questi concerti – spiega Paolo Grazzi, oboista fondatore dell’Orchestra Zefiro – si rimane ancora una volta stupiti dalla capacità di Johann Sebastian Bach di coniugare mestiere e ispirazione, logica compositiva di ferro e piacere della sperimentazione e della ricerca, creando nello stesso tempo una musica sublime in grado di incantare gli ascoltatori a distanza di secoli dalla sua composizione”.