A Reggio suggerisco un Ficus macrophylla per Falcone e Borsellino

ficus falcone

di Ugo Pellini _ Sono passati 27 anni da quel tragico 23 maggio 1992, il giorno della strage di Capaci nella quale fu ucciso il giudice Giovanni Falcone ed è importante che non si perda la memoria di questo tragico evento.

Nei giorni successivi, in via Notarbartolo, sull’albero davanti all’abitazione del magistrato, iniziarono ad essere affissi spontaneamente foglietti con messaggi, lettere, disegni, bandiere, foulard, non solo come segno di lutto o di dolore, ma anche messaggi di speranza.

Questo albero, un Fico magnoliode, è diventato un simbolo della lotta alla mafia non solo per i palermitani, ma per tutti gli italiani e, in occasione della commemorazione della strage, parte delle manifestazioni si svolgono anche qui. L’albero Falcone è diventato “monumentale, patrimonio della città e segnale verso le future generazioni per ricordare il giudice, sua moglie e gli agenti della scorta uccisi”. La cerimonia di conferimento di albero monumentale si è svolta a Palermo nell’ambito del convegno “Gli Alberi Monumentali della Sicilia” a sancito da un Decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. L’Albero Falcone, che vuole rendere viva e non far mai morire la memoria, è un Ficus macrophylla (nome scientifico).

L’Abete ai Giardini Pubblici che anche a Reggio Emilia è stato dedicato a Falcone e Borsellino si è seccato; propongo che sia sostituito con un esemplare arboreo della stessa specie dell’Albero Falcone di Palermo.