In premessa:
è vero, il primo nucleo da tutelare e promuovere è la famiglia;
è vero, occorre investire più risorse sul sistema educativo;
è vero, l’integrazione degli immigrati di seconda generazione è complicata;
è vero, la prevenzione prima di tutto;
è vero, questo Governo è senza soldi e cerca consenso in altri modi, senza risparmiarsi in propaganda.
Tuttavia, facciamoci un giro in città nella zona dei Teatri, in Via Filippo Re, Via Roma, Via Secchi, Via Monte San Michele, Isolato San Rocco, Via Giorgione, un tratto di Via Emilia San Pietro e proviamo a parlare coi residenti e coi commercianti.
Ci diranno anch’essi, o buona parte di essi, che quanto premesso è proprio vero.
Anzi è persino giusto.
Aggiungeranno che le forze dell’ordine fanno il loro dovere senza lesinare sforzi e presenza.
Ma chiuderanno il loro discorso con un rassegnato: “Però non cambia mai niente, perché appena questi se ne vanno i “disturbatori”, sentendosi impuniti, ritornano e tutto ricomincia da capo”.
E scopriremo allora che questo decreto del Governo sulla delinquenza minorile, per chi abita e lavora nei luoghi sopra indicati (e altri che abbiamo dimenticato) del centro storico di Reggio, non sembrerà più un provvedimento repressivo e di destra, ma semplicemente una misura la quale, in attesa che le premesse si realizzino, prova a difendere meglio le loro esistenze e le loro attività.
Per chi scrive, elettore di sinistra, risulta difficile dargli torto.
Fra Diavolo







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