L’associazione Kairòs e il Coordinamento modenese contro la guerra hanno lanciato una nuova campagna di affissioni a Modena – dopo quella realizzata l’anno scorso – facendo comparire in città alcuni grandi manifesti 6×3 con al centro due braccia (una con i colori verde-bianco-rosso della bandiera dell’Italia e l’altra con quelli bianco-blu-rosso della Federazione russa) che si stringono la mano, e sopra e sotto degli slogan: in uno la scritta “La Russia NON vuole invadere l’Europa! Fermate la corsa al riarmo!”, nell’altro “La Russia NON è il nostro nemico. Mattarella non parla in nome del popolo italiano!”.
Il riferimento, in questo secondo caso, è alle frasi con le quali il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, qualche mese fa, paragonò la Russia al Terzo Reich, un paragone che per l’associazione Kairòs e il Coordinamento modenese contro la guerra rappresenta “un’inaccettabile e offensiva forzatura nei riguardi di una nazione che nella Seconda guerra mondiale ha pagato un prezzo altissimo, con 26 milioni di morti e un territorio terribilmente devastato”.
La comparsa di questi manifesti, in particolare quello che tira in ballo il capo dello Stato, ha scatenato la reazione del sindaco di Modena Massimo Mezzetti, che ha condannato l’iniziativa spiegando che sono in corso valutazioni per intervenire: “La propaganda filorussa arriva a mettere in discussione la figura del presidente della Repubblica Sergio Mattarella attraverso dei grandi manifesti affissi in città. Questi personaggi e i loro epigoni locali, costituiti dalle associazioni che fanno richiesta, devono sapere che il sindaco del Comune di Modena non assiste inerte a queste iniziative e sta valutando come procedere. Il capo dello Stato non può essere oggetto di negazionismi che nulla hanno a che fare con la manifestazione del libero pensiero. Ancora una volta, come nel caso delle affissioni estive, siamo di fronte a una truffa intentata ai danni dell’opinione pubblica ed è importante che i cittadini lo sappiano”.







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Custodisco, eredità di mio padre, la collezione quasi completa de "Il quaderno dell'attivista" pubblicazione del Partito Comunista Italiano degli anni quaranta e cinquanta dedicata ai
Attivista = semper mej che lavorer….
Giano bifronte... ipocrisia al top!