Dal secondo periodo dell’anno accademico 2021-2022, e comunque a partire dal primo marzo, all’Università di Parma aule, biblioteche e spazi studio torneranno al 100% della capienza pre-pandemia, e le attività didattiche saranno sempre in presenza (salvo casi particolari), con prenotazione obbligatoria.
Lo ha deciso il Senato Accademico dell’ateneo, che alla luce della favorevole evoluzione della situazione sanitaria Covid-19 ha deliberato le nuove modalità di svolgimento delle attività didattiche dopo la parentesi più restrittiva dei mesi di gennaio e di febbraio 2022.
Il Senato Accademico ha anche prolungato fino al prossimo 15 giugno le sessioni di laurea dell’anno accademico 2020-2021: una scelta dettata dalla volontà di consentire agli studenti e alle studentesse di portare a compimento le attività legate alle proprie tesi di laurea, spesso interrotte o rallentate a causa dell’emergenza sanitaria, che nei mesi scorsi ha causato più di qualche difficoltà nell’accesso a laboratori, biblioteche e archivi.
Il dettaglio di tutte le nuove disposizioni è stato pubblicato sul sito dell’ateneo emiliano.







Ultimi commenti
Il senso di colpa pere essere stati comunisti italiani gioca brutti scherzi. Caro Maurizio il tuo articolo è assai confuso pieno di equivoci. Il desiderio […]
In effetti mezza europa è guidata da governi ultranazionalisti...dall'ipernazionalismo al nazismo il passo è breve...un percorso strano per quella che doveva diventare un'unione europea...
bravo, adesso torna nella tua grotta e lascia perdere gli architetti....