Il Primo Tricolore “rappresenta la più importante onorificenza di Reggio Emilia, l’unica in Italia così intimamente connessa con la storia e il futuro del Paese. Con questa lente abbiamo letto con rispetto le dichiarazioni del sindaco, ma non riteniamo che Francesca Albanese possa meritare ancora questo riconoscimento”: è questa la posizione di Rosamaria Papaleo, leader di Cisl Emilia Centrale, sulla questione tornata di nuovo al centro del dibattito dopo le recenti dichiarazioni della relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati.
Albanese, pur condannando l’irruzione di qualche decina di manifestanti proPal nella redazione del quotidiano La Stampa a Torino, aveva aggiunto: “Ma al tempo stesso questo sia anche un monito alla stampa per tornare a fare il proprio lavoro, per riportare i fatti al centro del loro lavoro e, se riuscissero a permetterselo, anche un minimo di analisi e contestualizzazione”.
Per Papaleo “le frasi della Albanese verso i giornalisti sono inaccettabili, eppure stiamo leggendo distinguo creativi, giustificazioni pelose dell’ingiustificabile. Assaltare un giornale è liberticida tanto quanto colpire una sede sindacale, e proprio questo tipo di comportamenti sono stati espressioni purissime del fascismo. Quello vero. Registro che quando ci fu l’indecente attacco alla Camera del Lavoro di Roma, nel 2021, l’intero Paese si mobilitò con generosità, senza distinzioni, come era giusto ed essenziale fare. La stessa spinta unitaria, invece, oggi è evaporata, non è avvenuta”.
E allora, secondo la segretaria di Cisl Emilia Centrale, “se una figura diventa così divisiva, così lontana dal valore dell’unità che, più di tutti gli altri, rappresenta il Primo Tricolore, credo sia giusto fare un passo indietro. Non sarebbe una sconfitta ma una prova di grande coerenza e coraggio sulla quale mi permetto di chiedere al sindaco Massari un supplemento di riflessione. Sono certa che avrebbe dalla sua la gran parte di Reggio e dei reggiani, a cominciare da chi, come noi, si è speso per la pace in Medio Oriente, per collettare aiuti umanitari e non ha mai avuto dubbi nella condanna di tutti gli estremismi”.







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