Il comando generale dell’Arma dei Carabinieri ha assegnato 300 nuovi militari alla Legione Emilia-Romagna: un sesto di questi, in tutto quarantanove, sono stati destinati al comando provinciale di Reggio e presteranno servizio nelle stazioni del capoluogo e nelle diverse articolazioni territoriali della provincia reggiana.
Si tratta di giovani militari (con una folta rappresentanza femminile) che hanno seguito un percorso formativo di base comune – nelle scuole dell’Arma dei Carabinieri di Torino, Velletri, Campobasso, Iglesias e Reggio Calabria – e che si sono poi specializzati a seconda della successiva destinazione territoriale.
Il loro arrivo nel Reggiano dovrebbe contribuire a migliorare la situazione della sicurezza in città e in provincia, rafforzando l’efficacia delle 38 stazioni dei carabinieri sparse sul territorio, della tenenza e delle tre compagnie dipendenti dal comando provinciale di Reggio. I reparti a cui sono stati assegnati questi 49 carabinieri sono stati individuati privilegiando soprattutto le aree in cui l’Arma è l’unico presidio di polizia.
Le nuove unità sono state assegnate in particolare lungo la dorsale appenninica, per consolidare la presenza dei carabinieri anche in aree isolate, spesso difficili da raggiungere, soprattutto in caso di avversità atmosferiche; nel comprensorio ceramico e nei comuni limitrofi al capoluogo ai centri maggiori, per contrastare soprattutto i fenomeni di criminalità, quelli legati al traffico di sostanze stupefacenti e i reati che destano maggiore allarme sociale; nell’area della Bassa reggiana, anch’essa interessata dallo spaccio di sostanze stupefacenti, da reati contro il patrimonio e dalle infiltrazioni della criminalità organizzata; per rafforzare i Nuclei radiomobili di pronto intervento di Reggio, Guastalla e Castelnovo ne’ Monti.

Una quota significativa del personale femminile sarà assegnata in via prioritaria (anche se non esclusiva) alle attività di prevenzione e contrasto dei reati di genere che rientrano nella sfera del cosiddetto “Codice rosso” – come violenza sulle donne, maltrattamenti e atti persecutori – per garantire che le vittime si sentano accolte e sostenute già a partire dal delicato momento della denuncia degli abusi subiti. Un obiettivo che i carabinieri si sono prefissati di raggiungere anche grazie agli appositi ambienti protetti creati negli uffici di Reggio e provincia con il progetto “Una stanza tutta per sé”, realizzato grazie al contributo del Soroptimist Club di Reggio.







Non ci sono commenti
Partecipa anche tu