Al Valli Finalmente Domenica si congeda con Massimo Zamboni

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L’ultimo appuntamento di questa edizione di Finalmente Domenica è il 31 marzo (ore 11.00, Ridotto del Teatro Municipale Valli) con “Anime galleggianti. Dalla pianura al mare, tagliando per i campi”.

Due musicisti, una zattera e un canale che collega Mantova al Delta del Po, attraversando i campi della pianura padana. Massimo Zamboni, voce e chitarra, mette in scena il racconto acustico del viaggio compiuto assieme a Vasco Brondi/Le luci della centrale elettrica sulle acque magiche e surreali del Tartaro, uno dei tanti canali che solcano la pianura nella zona del Polesine. L’atmosfera di quell’esperienza, raccontata a quattro mani nel libro Anime Galleggianti (La nave di Teseo, 2016) si trasforma così in un sogno avventuroso, un camminamento celestiale. E mentre la chitarra, le parole, le musiche di Zamboni accompagnano le immagini del viaggio, girate da Piergiorgio Casotti, si avvertono le presenze silenziose di coloro che di quegli stessi luoghi hanno saputo raccontare la malinconica e terrestre bellezza: Zavattini, Ghirri, Celati, Bassani, Olmi.

Massimo Zamboni. È nato a Reggio nell’Emilia nel 1957. È musicista, cantautore e scrittore. È stato chitarrista e compositore del gruppo punk rock italiano Cccp e dei Csi. Ha pubblicato In Mongolia in Retromarcia(Giunti, 2000), Emilia Parabolica. Qua una volta era tutto mare (Fandango, 2003), Il mio primo dopoguerra. Cronache sulle macerie: Berlino Ovest, Beirut, Mostar (Mondadori, 2005), Prove tecniche di resurrezione (Donzelli Poesia, 2013), L’eco di uno sparo (Einaudi Supercoralli, 2015), Anime galleggianti (con Vasco Brondi, La nave di Teseo 2016), Nessuna voce dentro (Einaudi Coralli, 2017).

Piergiorgio Casotti
Nato a Reggio Emilia nel 1972 fotografo e regista, laureato in Economia all’università di Parma.
Da sempre attratto dalle dinamiche della società umana usa la fotografia come mezzo per esplorare il mondo e se stesso allo stesso tempo. Uno sguardo privilegiato che lo porta ad interpretare ogni storia attraverso un forte coinvolgimento personale ed introspettivo. I suoi lavori cercano di affrontare realtà, luoghi e minoranze utilizzando un linguaggio e una narrazione non convenzionale, intima, impulsiva, empatica.

A cura della Fondazione I Teatri, con il sostegno di Credem.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.