Sicurezza, Reggio promuove le “zone rosse”: in calo i reati più gravi, 200 ordini di allontanamento

esercito polizia in stazione binari Reggio – FM

Non è la panacea di tutti i mali, ma il primo bilancio dell’istituzione delle cosiddette “zone rosse” a Reggio è positivo. A sottolinearlo è il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Maria Rita Cocciufa, riunitosi venerdì 29 agosto in Prefettura per fare il punto della situazione. All’incontro hanno partecipato i vertici delle forze di polizia e delle forze armate, il rappresentante della Provincia di Reggio, il sindaco di Reggio Marco Massari e l’assessora comunale all’economia urbana e allo sport Stefania Bondavalli.

L’ordinanza prefettizia ha istituito le cosiddette “zone rosse” a partire dallo scorso 10 febbraio e inizialmente fino al 30 aprile, con una prima proroga dal primo maggio al 30 giugno e una successiva ulteriore proroga dal primo luglio al 30 settembre.

Dai dati raccolti in fase di analisi è emerso un “significativo decremento” dei reati più gravi nel periodo di validità delle ordinanze, con particolare riferimento proprio alle cosiddette “zone rosse”: l’area della stazione ferroviaria storica, quella del centro storico e quella di via Emilia Ospizio/stadio Mirabello.

Dal 10 febbraio a oggi nelle aree in questione sono state controllate quasi diecimila persone (9.657 secondo l’ultima rilevazione), settemila delle quali di origine straniera (ossia il 70%); sono stati emessi circa duecento ordini di allontanamento per reati in materia di sostanze stupefacenti e armi, contro la persona e contro il patrimonio.

Nel periodo preso in considerazione sono stati predisposti 417 servizi straordinari di ordine pubblico per il controllo del territorio, impiegando anche 556 pattuglie della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di finanza e della Polizia locale. Sono stati inoltre organizzati tre servizi cosiddetti “ad alto impatto” nelle zone in questione, oltre alla vigilanza dinamica a cura dei militari dell’Esercito italiano nell’ambito del progetto “Strade Sicure”.

Al termine della riunione, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica ha parlato di “bilancio positivo delle attività svolte” in tali zone, sottolineando la “rilevante flessione della delittuosità” e il “notevole contenimento della criminalità”, in particolare per quanto riguarda appunto i reati più gravi.



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