Lettera aperta di Cisl Emilia Centrale a Max Mara e al Comune di Reggio: “Ecco cinque buone ragioni per far ripartire il Polo della moda”

Rosamaria Papaleo Cisl Emilia Centrale – CISL

Con una lettera aperta rivolta al gruppo Max Mara e al Comune di Reggio, la leader della Cisl Emilia Centrale Rosamaria Papaleo si è inserita nell’animato dibattito divampato dopo lo “strappo” che ha portato l’azienda a fermare il progetto del cosiddetto “Polo della moda” a Mancasale, solo sette giorni dopo il via libera da parte del consiglio comunale cittadino.

“Credo si debba fare di tutto per riprendere un percorso che fa bene a Reggio, alla sua economia, all’occupazione e all’interesse generale”, ha detto Papaleo: “Cisl è l’unico sindacato che ha sostenuto da subito questo investimento e oggi ribadisce che il Polo della moda rafforza un intero comparto e realizza un forte interesse pubblico, come deliberato dal consiglio comunale. A meno che qualcuno non ritenga che tutto ciò sia carta straccia o genuflessione al privato: bene, Cisl non la pensa così”.

Tra chi parla di “gesto arrogante” del gruppo Max Mara nei confronti della città e chi, al contrario, sostiene che il gruppo abbia tutte le ragioni di fare un passo indietro, dopo la campagna che gli è stata scatenata contro da chi ha sempre detto di essere contrario all’investimento alle ex Fiere, Cisl ha una terza via: “Ora serve andare oltre le barricate e trovare un’analisi condivisa che si chiama Reggio Emilia. Max Mara poteva investire ovunque, ma ha scelto la sua città e questo va riconosciuto al gruppo. Così come chi conosce la burocrazia italiana sa che il Comune ha messo il turbo per accogliere questo investimento”, ha sottolineato Papaleo.

Un investimento che avrebbe portato con sé anche 352.000 euro di nuove aree verdi a uso pubblico, mezzo milione di euro per parcheggi, oneri di urbanizzazione e interventi su viabilità, illuminazione, piste ciclopedonali e trasporto pubblico per collegare il centro a Mancasale.

Ci sono “cinque buone ragioni” sulle quali Cisl Emilia Centrale invita tutte le parti e la comunità reggiana a riflettere. In primis, la ragione della rigenerazione di un quadrante, quello delle ex Fiere, “che ha l’opportunità di tornare a spingere sul serio l’economia della città. Attenzione a cosa scrive la delibera del consiglio comunale: l’intervento è ‘una occasione decisiva per progettare un nuovo modello di crescita sostenibile, assumendo il ruolo di opportunità infrastrutturale per lo sviluppo economico della città e del territorio’”.

Ci sono poi le ragioni del lavoro e del comparto, perché il Polo della moda a regime avrebbe portato 300 nuovi posti di lavoro su un totale di mille occupati, consolidando “la presenza a Reggio di uno dei più importanti marchi internazionali della moda made in Italy, in un momento dove moda e tessile piangono lacrime e sangue ovunque”, ha evidenziato la numero uno del sindacato di via Turri.

C’è inoltre la ragione dell’immagine di Reggio, “che non merita di fare il giro dei mercati e degli investitori con addosso la maglietta della comunità inaffidabile quando, in realtà, il progetto del Polo della moda ha fin qui rappresentato un percorso davvero ben fatto di partenariato tra pubblico e privato”.

Senza dimenticare le ragioni del gruppo Max Mara, “che ha fatto un concorso di architettura di livello internazionale, ha costruito un progetto enorme calibrato in modo sartoriale sull’area delle ex Fiere e sui due punti cardine di ogni investimento logistico: l’estrema vicinanza della rete ferroviaria e autostradale. Due requisiti che Reggio può offrire e che molti altri territori, invece, non hanno, almeno nei volumi richiesti dal progetto Max Mara. A meno che non si scelga la strada dello spacchettamento logistico e produttivo o del trasferimento in blocco da Reggio”.

Infine, il Polo della moda per Cisl rappresenterebbe l’opportunità di rendere Reggio un punto di riferimento per la governance della buona logistica, un settore difficile e con molti lati oscuri: “Lo strumento c’è, si chiama Carta etica della logistica e Cisl lo propone incessantemente da più di un anno. Reggio e Max Mara possono costruire questo cambiamento che sarebbe un messaggio potentissimo. Allora, ancora di più e ancora una volta: non fermiamo il Polo della moda, riprendiamo un dialogo possibile”, ha chiosato Papaleo.



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