Sportello antirazzista Reggio, la versione di Massari

Comune di Reggio Emilia facciata Spqr FM

Venerdì 28 marzo il Comune di Reggio è tornato a far sentire la sua voce nel dibattito sorto negli ultimi giorni sull’assegnazione della gestione del cosiddetto “Sportello antirazzista” di Reggio, sostenendo di aver letto e sentito “affermazioni che possono generare gravi e sostanziali fraintendimenti nell’opinione pubblica” e ricostruendo tutto il percorso che ha portato all’assegnazione del servizio “in maniera trasparente, imparziale, pubblica e aperta”.

L’assegnazione del servizio a un soggetto terzo, ha sottolineato l’amministrazione comunale, “non ha – come la legge dispone – in nulla coinvolto la parte politica, ovvero nessun membro della giunta comunale. Ogni ricostruzione dei fatti o illazione che affermi il contrario, dando adito a quei gravi fraintendimenti, non trova fondamento nelle norme e non trova riscontro nei fatti”.

La procedura tecnico-amministrativa seguita dall’amministrazione comunale, secondo quest’ultima, “ha invece aggiunto ulteriori garanzie di trasparenza e imparzialità. Infatti, sebbene la norma preveda la possibilità di affidare l’incarico di gestione in maniera diretta, tale assegnazione è avvenuta previa pubblicazione di un avviso esplorativo per indagine di mercato, un invito a manifestare interesse rivolto al terzo settore, aprendo la procedura agli operatori in possesso dei requisiti necessari”.

Sulla base delle proposte pervenute, è stata poi scelta la società cooperativa Dimora d’Abramo “in virtù delle sue consolidate e riconosciute competenze in materia”.

Lo “Sportello antirazzista” fa parte del progetto europeo Cities (Cities Initiative Towards Inclusive and Equitable Societies) ed è finanziato da un bando specifico nell’ambito del programma “Cerv-Citizenship, equality, rights and values”, che mira a proteggere e promuovere i diritti e i valori sanciti dai trattati dell’Unione europea e dalla Carta dei diritti fondamentali. Il progetto Cities ha preso avvio nel marzo del 2024 e ha una durata di due anni. Il partenariato di progetto è composto dal Comune di Reggio in qualità di capofila, Fondazione Mondinsieme, Università degli studi di Modena e Reggio, Comune di Modena, Comune di Ravenna, Comune di Casalecchio di Reno (Bologna), Comune di Olbia e Icei – Istituto di cooperazione economica internazionale.

La scelta della Fondazione Mondinsieme come partner di progetto, spiega dunque il Comune, “è legata alle finalità che la stessa persegue, in linea con le politiche d’integrazione dell’amministrazione comunale”.

Nell’ambito del progetto Cities, è stata prevista la costituzione di uno sportello-osservatorio antirazzista il cui costo di gestione, stimato in 23.000 euro, è coperto integralmente dal finanziamento dell’Unione europea. L’affidamento del servizio da parte dell’amministrazione comunale, ha precisato il Comune reggiano, “è avvenuto non solo nel rispetto della normativa vigente (Dlgs 36/2023), ma con ulteriori garanzie di pubblicità e trasparenza, attivando un invito agli operatori del settore a manifestare interesse al progetto medesimo”.

“Dato che l’entità economica del servizio era ed è notevolmente ‘sotto soglia’, cioè inferiore all’importo di 140.000 euro previsto dalla legge, sarebbe stato possibile un affidamento diretto del servizio”, ha fatto notare il Comune; ma lo stesso ente, “pur non essendo obbligato dalla norma, ha ritenuto opportuno procedere alla pubblicazione di un apposito avviso pubblico esplorativo per indagine di mercato per garantire massima trasparenza e pubblicità”.

Alla scadenza dell’avviso sono state due le manifestazioni di interesse pervenute: tra queste, è stato scelto come operatore più idoneo all’affidamento la società cooperativa Dimora d’Abramo, “alla luce delle esperienze e competenze specifiche in materia”. Il Comune ha specificato, infine, che la cooperativa “aderisce al Centro regionale contro le discriminazioni della Regione Emilia-Romagna e si inserisce nell’elenco delle associazioni e degli enti facenti capo alla Rete regionale contro le discriminazioni”.