A Palazzo Magnani ‘Marionette e Avanguardia’: da Depero a Klee, da Picasso a Sarzi

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di Ginevra Ravazzini

La Fondazione Palazzo Magnani inaugura la stagione espositiva 2023-2024 con una mostra del tutto originale. Va in scena Marionette e Avanguardia. Picasso • Depero • Klee • Sarzi dal 17 novembre 2023 al 17 marzo 2024.

Che cosa hanno da dirci marionette e burattini oggi? Al di là dei risvolti filosofici o politici di ciò che possono insegnarci, i puppets che popoleranno le stanze di Palazzo Magnani potrebbero indurci a stare su una soglia; a sospendere per un attimo la voce del nostro giudice-adulto interiore, che tutto sa, e ad ascoltare quella del giovane fanciullino inesperto.

La mostra-spettacolo Marionette e Avanguardia sarà un’esibizione viva, per adulti e bambini, al primo piano le opere esposte, a piano terra due palcoscenici a ricordarci che il teatro è vita. Durante i fine settimana, per tutta la durata della mostra, ci sarà un ricco programma di micro-spettacoli e performance grazie alla collaborazione della Compagnia Carlo Colla di Milano e l’Associazione 5T di Reggio Emilia.

Uno degli obiettivi principali della mostra, afferma Davide Zanichelli (nella foto qui sotto a sinistra), direttore di Palazzo Magnani, è “identificare un patrimonio storico-culturale reggiano e metterlo in dialogo con le grandi correnti artistiche che si sono susseguite nei secoli”.

In questa ottica il contributo di Otello Sarzi, reggiano d’adozione, rientra nel percorso delle avanguardie del ‘900 e comunica con artisti di levatura quali Klee, Depero e Picasso. Una finestra, dunque, che si apre da Corso Garibaldi sull’Europa; e non solo, accoglie gli influssi che arrivarono dall’Estremo Oriente nelle capitali della cultura europee.

La mostra rappresenta anche l’occasione per stimolare riflessioni attraverso una serie di incontri pubblici, gratuiti e aperti a tutti fino ad esaurimento posti. Si approfondiranno temi quali la dimensione pedagogica del burattino ma anche il ruolo terapeutico del teatro di figura. Numerose le attività didattiche per scuole di ogni ordine e grado e i laboratori/workshop per ragazzi e famiglie.

Il teatro da sempre può permettersi di dire cose che non si possono dire in altre forme. A maggior ragione i puppets del teatro di figura: chi mai potrebbe prendersela con loro? Viene da chiedersi: c’è spazio per marionette e burattini sugli schermi dei nostri smartphone? Forse si potrebbe assegnare loro l’ardito compito di dire verità scomode in un’era sempre più patinata dal politically correct, in cui se si sbaglia il tone of voice si è esposti ad una gogna mediatica.
Forse i puppets sono ancora in grado di affascinarci perché si prendono la libertà di stare nel “gioco creativo” sorridendo, piangendo, imprecando e disperandosi; mentre pare che i loro eredi digitali, gli avatar, siano sempre troppo seri o troppo felici.