I social che stracciano le foto storiche

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Fu Henrik Ibsen, poeta e drammaturgo norvegese, a dire – e ormai un secolo fa – che “Un’immagine vale più di mille parole”.

Traslando ai giorni nostri, un’immagine può valere migliaia di risultati sui motori di ricerca e decine di milioni di “mi piace” su Instagram.
Scattare foto è un ottimo modo per conservare i ricordi – è vero – e permetterti di rivivere i momenti chiave della tua vita, così come di condividere le esperienze vissute con chi ti è più caro.

Ma voi lo sapevate che il nostro il cervello è in grado di riconoscere un’immagine familiare entro 100 millisecondi?

Ci sono le nostre foto – come quelle dei nostri amici e conoscenti – ma ci sono anche quelle dei personaggi popolari, o quelle che raccontano passaggi epocali e diventano per tutti, fatti di cronaca.

Foto che chiunque potrebbe riconoscere in un batter di ciglia e a distanza spazio-tempo, per così dire, siderale.

A questo punto arriva Inkifi, società fondata nel 2008 nel Regno Unito da una coppia di “viaggiatori” diventati rapidamente amici, specializzata poi nella creazione di libri e stampe fotografiche incorniciate e, attenzione, a detta loro anche fortemente sostenibili – che ha avviato una ricerca per rivelare quali siano le foto e i post Instagram più riconoscibili e apprezzati di tutti i tempi.

Per arrivare a “costruire” questa originale classifica, Inkifi, sfruttando la propria esperienza per valutare l’importanza di ogni foto, ha utilizzato una ricerca di immagini inversa per mostrare il significato e la portata di ogni scatto, osservando la frequenza con cui ciascuna foto storica è apparsa su Internet.

In un primo momento ha utilizzato l’elenco originale di 100 foto famose presenti nell’archivio di Bored Panda e l’elenco di 10 foto famose dal data base di Artalistic per ottenere una prima selezione; poi, ha interlacciato la ricerca inversa con i risultati per immagine da TinEye, trovando quali foto avessero restituito il maggior numero di risultati e determinando così quali fossero le più famose.

Ma se le fotografie, così come sono state inizialmente concepite e prima del digitale, sono un pezzo di storia che può dare un’idea di un momento iconico e raccontare come fosse la vita prima del nostro tempo; diverso è il discorso delle foto nate con e per Instagram, il cui processo – quello per ottenere l’elenco delle foto più apprezzate – ha invece preso in considerazione gli elenchi di Brandwatch e Wikipedia, combinati con l’aggiornamento del numero di “like” per ciascuna immagine.

E le sorprese non mancano, quasi come i dubbi alla risposta se sia nato prima l’uovo o la gallina; soprattutto, quando ci si trova a fare i conti con Cristiano Ronaldo che annuncia l’arrivo di una coppia di gemelli in famiglia, che avanza precipitosamente sul primo uomo che ha messo piede sulla luna.
Il gap tra l’analogico e il digitale è un buco nero, che – disagio a parte – “fotografa” perfettamente, e tanto per rimanere in tema, i nostri tempi.

Se con risultati invertiti di ricerca d’immagini, al terzo posto tra le fotografie più famose di tutti i tempi, c’è l’alza bandiera su Iwo Jima del 1945 (quella in cui sei marines degli Stati Uniti alzano la propria bandiera sul monte Suribachi verso la fine della guerra del Pacifico; foto di Joe Rosenthal e considerata una delle immagini più riconoscibili della seconda guerra mondiale); per Instagram, a troneggiare con 29 milioni e mezzo di like c’è l’ultimo post di XXXTentacion’s prima del buio, e non solo digitale.

Morto giovanissimo e drammaticamente, nel 2018, l’artista, all’anagrafe Jahseh Dwayne Ricardo Onfroy, ahimé, aveva già guadagnato la prima posizione in classifica per il brano “Sad!”, rendendolo il secondo artista nella storia ad avere un singolo postumo in cima alla classifica dopo The Notorius B.I.G. con Mo Money Mo Problems nel 1997.
Stelle sulla giubba, che lasciando il tempo che trovano, ma che fanno riflettere.

Non serve conoscerne il titolo per identificare la foto in seconda posizione: si tratta di “Lunch atop a Skyscraper” (ossia, il “Pranzo in cima al grattacielo” che diventò solo dopo il Rockefeller Plaza, allora inaugurato come edificio RCA), che ha collezionato 18.691 risultati di ricerca inversa d’immagini, contro – ancora con un disastroso gap tecnologico e sociale – il famosissimo annuncio di Cristiano Ronaldo dell’arrivo di una coppia di gemelli, grazie ad un selfie scattato con la compagna e con tanto di foto di ecografia inclusa, capace di totalizzare 32,9 milioni di “mi piace”.
L’attaccante superstar del Manchester United e con un post non correlato al calcio ma alla vita privata, ha scalato così la classifica, mortificando uno dei luoghi più insoliti in cui degli operai siderurgici si possano essere mai fatti fotografare in pausa pranzo, a 850 piedi in aria abbracciando la vista di New York City.

E’ la radiografia di un mondo in profonda trasformazione, sebbene le cose più inaspettate siano solo in cima alle due graduatorie.
La foto in questione è quella della NASA, “Man on a moon”, che documenta i primi passi di Neil Armstrong sulla luna nel 1968 e assolutamente in vetta alla lista delle fotografie più famose mai scattate – con un’analisi che mostra più di 31.000 risultati di ricerca d’immagini inverse, consolidando lo status iconico del momento monumentale – che si scontra, però -e perdendo a mani basse – con la foto di un uovo, pubblicata nel 2019 dall’account @world_records_egg.
L’obiettivo dell’account era quello di stabilire il record mondiale per la foto con più like sulla piattaforma e, la commedia, è che sia andato in porto: con 56,1 milioni di “like” fino ad oggi – ovvero oltre 23 milioni in più del secondo post su Instagram e un incremento esponenziale rispetto ad una foto analogica – è la “pic” più apprezzata di tutti i tempi.
Un post insolito, che è stato in grado, all’epoca, di superare Kylie Jenner che deteneva il record con 18 milioni di “mi piace”, ma soprattutto, in grado di superare e di “anni luce” le visualizzazioni e le ricerche di una pietra miliare nello sviluppo dei viaggi spaziali come la foto di Neil Armstrong sulla luna, primo di 12 persone a raggiungere questo obiettivo.

Ci siamo chiesti tutti e spesso dove stiamo andando, ma il vero problema – citando Corrado Guzzanti ne “Il profeta di Quelo”, è che <<La risposta la devi cercare dentro di te, ma e’ sbajata>>!.