9 segretari in 14 anni, solo 4 ancora nel Pd

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Nove segretari, di cui tre reggenti e un unico ‘bis’, in 14 anni di vita del Pd. E’ la fotografia di un partito la cui storia, dalla sua nascita il 14 ottobre del 2007, ha registrato una serratissima serie di elezioni politiche, cambi di governo, dimissioni e abbandoni.

WALTER VELTRONI: 27 ottobre 2007 E’ il primo segretario del Partito Democratico.
L’allora sindaco di Roma vinse con il 76% delle preferenze le primarie contro Rosy Bindi, Enrico Letta, Mario Adinolfi, Pier Giorgio Gawronski e Jacopo Schettini. Come Letta fino allo scioglimento della riserva dei giorni scorsi, resta vicino ai dem, ma “ha cambiato mestiere”.

DARIO FRANCESCHINI: 21 febbraio 2009 L’attuale ministro della Cultura si contende con Arturo Parisi la successione di Veltroni e vince con 1047 preferenze dell’Assemblea. Durante la sua segreteria nasce il gruppo dei Socialisti e Democratici Europei.

PIER LUIGI BERSANI: 7 novembre 2009 Eletto alle primarie batte Ignazio Marino e l’uscente Franceschini. Nel 2012 si candida e vince le primarie contro l’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi (giunto al ballottaggio), Nichi Vendola, Laura Puppato e Bruno Tabacci. Durante la sua segreteria riceve un incarico esplorativo per formare un nuovo governo, senza successo. Quando cadono, una dopo l’altra, le candidature al Quirinale di Franco Marini e Romano Prodi, si dimette. Fonderà Articolo 1.

GUGLIELMO EPIFANI: 11 maggio 2013 E’ il primo “reggente” del Pd e dura in carica sette mesi. L’assemblea lo elegge con 458 voti su 534. Passato il testimone a Renzi – vincitore delle primarie – aderirà poi ad Articolo 1.

MATTEO RENZI: 15 dicembre 2013 E’ segretario grazie al 67,5% ottenuto alle primarie battendo Gianni Cuperlo e Giuseppe Civati. E’ la segreteria dello strappo con Letta. A febbraio 2014 riceverà l’incarico di formare il nuovo esecutivo. Nel 2016 la sconfitta al referendum porta alle sue dimissioni da presidente del Consiglio.

MATTEO ORFINI: 19 febbraio 2017 Secondo reggente e ‘segreteria’ lampo: meno di tre mesi. Era presidente del partito e commissario straordinario del Pd romano. Lascia alla rielezione di Renzi.

MATTEO RENZI: 7 maggio 2017 E’ l’unico ‘bis’ della storia del partito e lo ottiene vincendo le primarie (con il 69,2% dei voti) contro Andrea Orlando e Michele Emiliano. Poco meno di un anno dopo arrivano le dimissioni, questa volta definitive. Lascia il Pd e fonderà Italia Viva.

MAURIZIO MARTINA: 12 marzo 2018 E’ l’unico a rivestire, in sequenza, gli incarichi di reggente e segretario. Il primo – essendo il vice – subito dopo l’addio di Renzi. Il secondo con l’investitura, il 7 luglio 2018, da parte dell’Assemblea.

NICOLA ZINGARETTI: 17 marzo 2019 Vince le primarie e, con il 66% dei voti, sconfigge Maurizio Martina e Roberto Giachetti. Lascia pochi giorni fa “vergognandosi” di un partito troppo concentrato sulle poltrone e non sul paese.