Il ‘veganesimo’ come etica di vita è un credo filosofico, e come tale equiparabile a una religione, e perciò non può essere oggetto di discriminazione: questa la sentenza, emessa da un tribunale del lavoro britannico e che promette di fare giurisprudenza e di creare dibattito, se non polemiche.
La sezione del lavoro del tribunale di Norwich, nell’est dell’Inghilterra, ha dato ragione a un vegano, Jordi Casamitjana, 55 anni, londinese, impiegato della League Against Cruel Sports, organizzazione benefica a difesa degli animali e contro sport come la caccia alla volpe, alla lepre e al cervo, che lo ha licenziato per aver ‘gettato discredito’ su di essa, accusandola di avere investito un fondo pensioni in società coinvolte in test sugli animali. Un licenziamento, a suo avviso, dettato dal suo credo filosofico nel ‘veganesimo etico’.
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No ti sbagli, quelli arrivarono durante il COVID a Bergamo, con Conte e il PD...
No è solo x certi ignoranti che si credono divertenti
Invece di preoccuparvi di cose inutili, dovevate avere rispetto per 60mila persone senza mezzi pubblici, taxi, ncc e uber che han dovuto camminare per km