Tassista ex candidato della Lega preso a sprangate a Bologna

sprangata

Brutale aggressione nel cuore di Bologna. Un operatore ecologico di Hera e un tassista sono finiti in ospedale dopo essere stati presi a sprangate da un gruppo di giovani che non voleva spostarsi dalla strada che l’uomo doveva pulire. Ad avere la peggio è stato Hendrik Atti, il tassista, 40 anni, che ha assistito all’aggressione ed è intervenuto per difendere il netturbino.

È ricoverato all’ospedale Maggiore con un trauma cranico e uno al torace, diverse costole rotte e varie contusioni e ne avrà per tre settimane. Il fatto è avvenuto verso l’una e trenta in via Ugo Bassi, nel centro di Bologna, e la Polizia ha subito rintracciato tre degli aggressori. Si tratta di un ragazzo di 30 anni e di un 22enne. Entrambi sono stati arrestati per lesioni personali pluriaggravate e denunciati per avere danneggiato l’auto del tassista. Denunciata anche una ragazza bolognese di 28 anni per lesioni personali pluriaggravate e minacce, sempre rivolte al tassista. Altri due componenti del gruppo sono scappati.

La solidarietà della Lega. Gli onorevoli Carlo Piastra e Gianni Tonelli, entrambi Deputati della Lega, esprimono solidarietà nei confronti di Hendrik Atti, il tassista quarantenne di Bologna, nonché ex candidato leghista alle scorse amministrative, per la brutale aggressione subita la scorsa notte, da parte due magrebini e due italiani. I quattro stavano aggredendo un netturbino e il tassista si è prestato in suo soccorso.
«Quanto accaduto al tassista, denota l’allarme sociale presente nelle grandi città – dicono gli onorevoli – è impensabile dover subire aggressioni mentre si sta lavorando, come nel caso del netturbino, ed è ancora più impensabile prendersi sprangate in testa solo perché si sta difendendo un cittadino in difficoltà. Con il Decreto Sicurezza voluto dal Ministro dell’Interno e Vice Premier Matteo Salvini – proseguono – oltre a maggiori controlli, e ad un inasprimento delle pene per chi commette reati di particolare allarme sociale, e la perdita del diritto alla protezione interazionale, saranno garantite anche quelle libertà che, ad oggi, sono represse dal timore che incutono nei cittadini, coloro che pensano di poter continuare a delinquere indisturbati, magari con tanto di “motivazioni umanitarie”».