Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha confermato che gli ostaggi ancora in mano alle cellule di Hamas nella Striscia di Gaza saranno rilasciati lunedì 13 ottobre (ma secondo la Cnn il rilascio potrebbe avvenire anche già nella notte tra domenica e lunedì) come parte della prima fase dell’accordo di pace raggiunto nei giorni scorsi tra Israele e il gruppo islamista.
Nella stessa giornata è prevista la cerimonia ufficiale per sigillare l’intesa a Sharm el-Sheikh, in Egitto: sarà co-presieduta dallo stesso Trump e dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, alla presenza di molti altri leader politici da tutto il mondo. Sono stati ufficialmente invitati i leader di Germania, Francia, Spagna, Regno Unito, Qatar, Emirati Arabi, Giordania, Turchia, Arabia Saudita, Pakistan e Indonesia; l’Italia sarà rappresentata dalla premier Giorgia Meloni. Il presidente statunitense si è detto “fiducioso” sulla tenuta dell’accordo relativo al cessate il fuoco e sulla ricostruzione futura della Striscia di Gaza.
Nel frattempo, sempre nell’ambito dell’accordo, l’esercito israeliano (Idf) ha iniziato a trasferire i prigionieri palestinesi che saranno rilasciati come contropartita al ritorno a casa degli ostaggi israeliani catturati il 7 ottobre 2023 da Hamas. I detenuti palestinesi saranno rilasciati da diverse prigioni: quelli pronti a fare ritorno a Gaza o a essere deportati attraverso il valico di Rafah sono stati trasferiti nel carcere di Ketziot, mentre quelli destinati a tornare in Cisgiordania (un centinaio, secondo le stime) saranno trasferiti al carcere di Ofer.
Hamas sta continuando a insistere affinché siano rilasciati anche i leader politici palestinesi Marwan Barghouti e Ahmad Saadat, ma per il momento Israele si è detto indisponibile a inserire questi due nomi nella lista dei prigionieri da liberare.







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