Scuola: al via mobilitazione delle cattoliche

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La Fism della provincia di Reggio Emilia, con i suoi 5600 bambini accolti e gli 820 dipendenti impiegati nelle Scuole e nidi d’infanzia associati, accoglie l’invito della Fism Nazionale ad una grande mobilitazione educativa e sociale che partirà ufficialmente il 19 aprile con l’avvio della petizione on line che può essere sottoscritta da chiunque condivida le ragioni che la motivano. Occorre agire urgentemente per attivare tutte le azioni volte a raggiungere una effettiva parità, obiettivo importante e ormai non più procrastinabile, indispensabile per il superamento dell’ingiustizia che oggi le famiglie, i bambini, e sicuramente tutto il “nostro” personale, di conseguenza subiscono. Grazie allo straordinario impegno di tutto il personale dei nostri servizi, i bambini non si sono sentiti abbandonati durante il semestre dello scorso anno e hanno ritrovato all’inizio del nuovo anno scolastico le loro insegnanti e tutto il personale impazienti di riprendere un cammino educativo bruscamente interrotto.

La pesante esperienza della pandemia ha ulteriormente evidenziato, impietosamente, le disparità del sostegno economico attuale tra le scuole statali e quelle no profit. Va pertanto, finalmente, completata, su questo versante, la Legge 62/2000, essendo le scuole statali e le scuole paritarie parte dell’unico Sistema nazionale di istruzione. Il permanere delle fortissime differenze nel sostegno pubblico tra la scuola statale e la paritaria no profit colloca infatti l’Italia fanalino di coda a livello europeo. Inoltre è necessario, in termini più generali, un maggiore riconoscimento del ruolo educativo importantissimo, anche a livello sociale, che le nostre scuole agiscono su tutto il territorio provinciale in particolare nelle realtà più piccole come presidi educativi e sociali nonché pastorali di comunità.

La FISM chiede, pertanto, a Governo, Parlamento e istituzioni un vero disegno che, anche a vantaggio della ripresa demografica del Paese (attualmente sulla soglia delle 400.000 nascite annue) e nell’ambito delle applicazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sostenga i necessari investimenti nell’intero segmento 0 – 6, senza discriminazioni fra chi, in diverse forme, offre un servizio pubblico. Una risposta necessaria anche come argine alla crisi delle nascite, al sostegno alla genitorialità e alla parità di genere che la FISM con circa 9000 realtà tra scuole paritarie no profit e nidi aggregati chiede con forza e da tempo forte dei dati: 40.000 dipendenti coinvolti e circa 500.000 bambini. In aggiunta, le 9000 realtà educative della FISM sono pronte ad essere la leva di investimento in grado di ampliare nettamente l’offerta di posti dei servizi educativi – per i bambini e le bambine zero-tre anni – di cui l’Italia è carente e promuovendo un vero percorso di continuità educativa e didattica da zero a sei anni.

Raggiungere questo obiettivo comporta un intervento economico importante da parte dello Stato. Pertanto, diventa indispensabile un impegno in prima persona di chiunque creda nel valore di un sistema integrato pubblico – privato a favore di tutti i cittadini e nella conseguente parità scolastica ormai non più differibile.