San Martino in Rio, spaccia a giovani scolari

Nonostante la giovane l’età era già un  navigato pusher. Nascondeva la droga nelle parti intime e viaggiava con bilancino al seguito. Lo spaccio quella messa in piedi dal minorenne che non poteva essere certamente improvvisata. 
 
Per i carabinieri della stazione di San Martino in Rio, che l’hanno denunciato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna sequestrandogli una ventina di grammi di marjuana, lo studente 16enne reggiano era certamente in contatto con un fornitore che probabilmente gli aveva anche insegnato i trucchi del mestiere. 
 
E sebbene dal diretto interessato i carabinieri di San Martino in Rio non abbiano trovato collaborazione, grazie alle attività tecniche di analisi dei tabulati dell’utenza cellulare del minore i militari sanmartinesi sono risaliti al fornitore dello studente. 
 
Si tratta di un cittadino nigeriano 20enne, residente a San Martino in Rio, nei confronti del quale i carabinieri hanno acquisto una serie di incontrovertibili elementi di responsabilità per il reato di spaccio nei confronti del minore per la cui ipotesi di reato lo straniero è stato quindi denunciato alla Procura reggiana. 
 
Da tempo i carabinieri di San Martino in Rio avevano messo gli occhi sul ragazzino almeno da quando, a seguito di controlli, era stato notato anche con persone più grandi di lui, note ai carabinieri per essere assuntori di droga. Per questo motivo lo scorso mese di gennaio quando è stato notato a bordo di un’autovettura ferma nella piazza del paese, in compagnia di tre amici maggiorenni, i carabinieri l’avevano controllato trovandolo in possesso di un bilancino che custodiva in tasca. Nel proseguo dei controlli i militari hanno ottenuto i dovuti riscontri circa le ipotesi ravvisate nei confronti del 16enne: nascosta tra le parti intime, con modalità degne del miglior spacciatore, i carabinieri rinvenivano una busta in cellophane risultata contenere 23 grammi di marjuana. Il minore veniva quindi denunciato. Nel successivo sviluppo investigativo gli stessi carabinieri risalivano al suo fornitore identificato in un 20enne nigeriano del paese che veniva a sua volta denunciato.